Val Grana
La stagione poco nevosa e la nostra ferratissima “super local” ci portano alla scoperta di alcune perle nascoste della media/bassa val Grana che fino ad oggi avevamo colpevolmente trascurato.
Riassumendo potremmo raccontarla in questa maniera: salite spacca cuori super pedalabili, la giusta dose di portage su sentieri storici, facili creste iperpanoramiche, un po’ di freeride e un gran finale a tornanti di quelli che fatichi a dimenticare!
Bobo
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... val Grana "mon amour" ... |
L’inverno appena concluso dal clima sorprendentemente mite e avaro di neve stuzzica il nostro desiderio di pedalare finalmente in quota. Questa volta gioco in casa e decido di sparare una delle mie migliori cartucce proponendo ai miei soci (Bobo e Simone) un giro il cui successo è assicurato. Ho un debole per la valle Grana, piccola e solitaria, che con i suoi soli ventiquattro chilometri di sviluppo racchiude paesaggi versatili di una bellezza inaspettata, alternando morbidi pendii ad aspri paretoni.
Iniziamo il nostro giro ad anello quattro chilometri dopo Pradleves nei pressi di un paravalanghe, punto esatto in cui terminerà la nostra pedalata. I primi chilometri di riscaldamento li percorriamo sulla provinciale del fondovalle, che risale costeggiando il fiume Grana in un ambiente ancora chiuso e selvaggio.
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... più si prende quota, più si apre la vista ... |
Man mano che procediamo verso il cuore della valle si innalzano sulla nostra destra muraglioni di roccia verticali. In cima ad uno di questi si scorgono arroccate delle case: è la borgata Colletto di Campomolino... impossibile non rimanerne affascinati! Viene da chiedersi come abbiano fatto i nostri avi a scegliere di costruire un paese in quel posto così isolato e impervio!!! Dopo quattro chilometri la strada curva bruscamente a destra in uno stretto tornante. Al successivo, prima dell'abitato di Campomolino, abbandoniamo la provinciale immettendoci sulla destra in una stretta strada dalla pendenza sempre più sostenuta che risale ripida verso Colletto (ultimo rifornimento idrico).
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... versanti nord ancora bianchi, a sud tutto pulito! |
Consiglio a tutti di visitare questa affascinante e curata borgata, in cui sembra che il tempo si sia fermato. Con i denti stretti, affaticati da quelle pendenze, evitiamo la borgata procedendo sulla sinistra in direzione Valliera/Campofei. I due km che seguono sono da urlo: le gambe sembrano non reggere quella salita che diventa sempre più impegnativa, a prova di equilibrio... per fortuna che stiamo ancora pedalando su bitume!!! Il paesaggio è davvero unico e suggestivo: Colletto si allontana velocemente in basso alle nostre spalle, il bosco man mano si dirada e in alto si apre il confine della “Curnis Auta”, spartiacque Grana/Maira.
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... in portage verso il Passetto ... |
In poco tempo raggiungiamo la piccola Valliera (1520m) abbandonando finalmente l'asfalto. Aggiriamo la borgata svoltando a sinistra sulla sterrata indicante Grange Sarià dove la pendenza si fa finalmente più dolce. La larga e comoda sterrata procede a mezzacosta innalzandosi sopra un'altra piccola borgata da sogno, Campofei. Vien voglia di tuffarsi in discesa su uno dei bellissimi single-track che ridiscendono a valle (consigliatissimi per giri più brevi). La nostra pedalata si arresta a Grange Sarià (1742m) dove si stacca sulla destra, prima del casolare, uno stretto sentiero. É l'ora dell'immancabile portage! Procediamo camminando sul curato e panoramico sentiero dove ritroviamo paretoni rocciosi e ripidi pendii.
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... Colle del Passetto, spettacolo puro! |
Un piccolo scollinamento tra le rocce (Colle del Passetto, 1820m) rende il sentiero meno ripido concedendoci tratti in sella di una bellezza vertiginosa... dove non è concesso perdere l'equilibrio! La roccia lascia lo spazio ai dolci pendii erbosi di cresta, e con l'ultimo veloce portage arriviamo al Colle della Margherita (1980m).
É tempo di rifiatare e di riempirsi gli occhi della bellezza delle nostre amate montagne ritrovate dopo la pausa invernale.
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... verso il colle Margherita ... |
Procediamo a est lungo la Curnis Auta dove riusciamo a pedalare tutta la cresta “pratosa” che, con dolci ondulamenti, ci accompagna velocemente su ben tre cime: Monte Chialmo (2020m), Punta del Mezzogiorno (2004m), Monte Cauri (1979m). Siamo elettrizzati da quella lunga balconata panoramica completamente ciclabile di una bellezza mozzafiato... ma il bello deve ancora venire!
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... sulla dorsale vista Viso! |
Iniziamo la discesa con un dietro-front sulla via appena percorsa, ma subito la abbandoniamo staccandoci dalla cresta su un sentiero veloce e scorrevole che in poco tempo ci porta ai 1840 metri del Colle Arpet, ai piedi di Punta Freuda. Qui ignoriamo il sentiero a sinistra che scende a Grange per la Valle di Cauri seguendo invece a destra le indicazioni per la borgata Cauri. Il sentiero, spesso poco visibile ma segnato da tacche rosse, ci regala una discesa freeride da brivido di 200 metri.
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... bici ripido ... |
Continuiamo entusiasti il nostro rotolamento a valle sul sentiero che via via diventa più visibile e pulito. Procedo nel retroscena ma sento i ridolini goduti dei miei due compagni di avventura che sguazzano giulivi nel sottobosco. Arrestiamo la meravigliosa discesa solamente nella borgata Cauri (1337m) dove ci soffermiamo ad ammirare la bella chiesetta ormai crollata con antichi affreschi ancora ben visibili. Riprendiamo impazienti la nostra discesa a valle che ci regala un gran finale spettacolare con fuochi d'artificio: un infinito zig-zag di tornanti perfetti, da bersi tutti d'un fiato senza mettere piede a terra!
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... freeride verso Cauri ... |
Qui i ridolini goduti si trasformano in vere e propria urla!!! La discesa termina sulla provinciale a fianco del paravalanghe dove qualche ora prima è iniziata la nostra pedalata. Quando sbuco sulla strada mi accoglie un caloroso applauso di Bobo e Simone, grati della super avventura odierna e della cicloscoperta finale con pochi eguali!
Chiaretta
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... per ricordarsi che in anni normali a marzo c'è neve! |
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro:
Anello SP 112 - Colletto - Valliera - Grange Sarià – Colle del Passetto - Colle Margherita – Monte Chialmo – Punta del Mezzogiorno – Monte Cauri – Colle Arpet – Cauri – SP 112
Presenze: Bobo, Simone, Chiaretta
Quota di partenza: 920 m (SP 112)
Quota max: 2020 m (Monte Chialmo)
Dislivello: 1200 m
Ciclabilità salita: 85%
Ciclabilità discesa: 100%
Difficoltà:
BC+/BC+
M4-T3-E2
Sviluppo: 16 km
2 commenti:
...fatta lo scorso ferragosto...
che dire...
bellissima gita!
la borgata Cauri è magica e il sentiero uno spettacolo!
Buon inizio di stagione :-)
Kika
bellissimo giro, fatto ieri. panorami incredibili e discesa super tecnica e mai banale. Il freeride iniziale é super :) bella descrizione e anche molto precisa, buon pedale!
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