Val Pennavàira / Arròscia
Il Monte Castellèrmo (1092 m) è un'imponente montagna dell'entroterra ingauno (Albenga) posta sullo spartiacque Arròscia/Pennavàira. Il versante Pennavàira presenta un aspetto decisamente dolomitico, con repulsive pareti stratificate di calcare grigio assai imponenti ... in questo inverno avaro di neve, e quindi con divagazioni scialpinistiche ridotte al minimo, quale terreno migliore per sperimentare nuove tracce che ci facciano assaporare il sapore delle alte vette ...
Simone
... Castellermo, dolomiti in salsa Ligure! |
Ci ritroviamo a Martinetto, nel primo entroterra ingauno, per esplorare alcune tracce a ridosso delle pareti rocciose che caratterizzano il lato destro idrografico della Val Pennàvaire. Appuntamento a Cisano sul Neva e spostamento sino a Martinetto, dove parcheggiamo.
Risaliamo per circa 600 m il nastro bitumato della SP14 per poi abbandonarlo svoltando a sinistra in corrispondenza dell’inizio, della sterrata militare che conduce al forte sabaudo di Rocca Livernà.
La pendenza è costante intorno al 10% ma il fondo non tra i più agevoli ci dà subito il benvenuto facendoci capire che la giornata non sarà proprio una passeggiata!
Risaliamo per circa 600 m il nastro bitumato della SP14 per poi abbandonarlo svoltando a sinistra in corrispondenza dell’inizio, della sterrata militare che conduce al forte sabaudo di Rocca Livernà.
La pendenza è costante intorno al 10% ma il fondo non tra i più agevoli ci dà subito il benvenuto facendoci capire che la giornata non sarà proprio una passeggiata!
... sotto i paretoni di Montenero ... |
Dopo circa 5 km arriviamo ad un colletto a circa 500 m di quota affacciandoci sul crinale che ci separa dalla valle Arròscia. Lasciamo quindi la miltare che prosegue verso Rocca Livernà per imboccare sulla nostra destra un’altra sterrata sul versante Valle Arròscia che con pendenze più importanti ci porta dapprima alla Croce di Arnasco e quindi ad un colletto a quotato 830 m poco sotto la cima del Monte Pendino. Sino a qui sono circa 8,5 km con un dislivello di 750 m circa, tutti pedalabili a patto di avere una buona gamba - non tanto per la pendenza quanto per le difficoltà dovute al fondo.
... sentiero del Giganti: spettacolo puro! |
In corrispondenza del colletto inizia il sentiero dei Giganti, affacciato sulla Val Pennàvaire che taglia alla base tutte le spettacolari pareti rocciose (che non hanno nulla da invidiare a ben più blasonate cime) su cui sono state tracciate numerose vie di arrampicata. Il sentiero, segnato con bolli rossi, si snoda in ambienti selvaggi in un susseguirsi di saliscendi con impressionanti viste sulle pareti dolomitiche che ci circondano.
... pedalando sospesi tra le rocce ... |
I tratti in sella non mancano regalandoci alcuni tratti di rara bellezza sospesi sulle cengie tra gli strapiombi sospesi a picco sulla val Pennàvaire e le conformazioni rocciose dei Giganti di Monte Nero, a cui si alternano tratti di spintage/portage nella boschina ligure. Se a piedi sicuramente son sarebbe niente di fastidioso, con le bici in spalla spesso non è facile districarsi!
... portage duro senza compromessi ... |
La situazione si complica ancora un pò dopo aver oltrepassato una sorgente ed un’antica fornace, da qui infatti il portage si fa continuo e risaliamo su sentiero ripido (... a tratti molto ripido e ghiaioso ...) sino a ritornare in cresta presso la colla di Curenna (900 m), contornata dai bellissimi torrioni che formano il Giardino di Monte Nero.
Da qui la parte “complicata” è ormai finita e tra tratti pedalabili ed altri in portage più agevole raggiungiamo la Chiesetta di San Calogero. Dopo una meritata pausa ristoratrice, si riparte alternando pedalata (... poca ...) e portage sino in cima al Peso Grande o Monte Castellermo, da cui si dischiude una splendida visuale sulle vette delle Alpi Marittime e non solo.
... Peso Grande: in vetta! |
E’ quindi ora di puntare le ruote verso il basso ... il tratto che ci riporta a San Calogero è impegnativo anche in discesa ma è un’ottimo riscaldamento per quello che ci aspetterà dopo.
Proseguiamo quindi in discesa sulla lastricata (...via normale di accesso al Castellermo ...) che con forti pendenze ci porta alla Colla di Onzo. Da qui occorre prestare attenzione alla traccia GPS e proseguire verso destra su una forestale in piano (tralasciando quindi le varie strade sulla sinistra verso la valle Arròscia e la traccia che prosegue in cresta verso verso il Castello dell’Aquila).
Proseguiamo quindi in discesa sulla lastricata (...via normale di accesso al Castellermo ...) che con forti pendenze ci porta alla Colla di Onzo. Da qui occorre prestare attenzione alla traccia GPS e proseguire verso destra su una forestale in piano (tralasciando quindi le varie strade sulla sinistra verso la valle Arròscia e la traccia che prosegue in cresta verso verso il Castello dell’Aquila).
... il Galero spunta tra le nebbie ... |
Finalmente troviamo sulla destra l’imbocco della nostra discesa, un bellissimo singletrack che alterna tratti flow nel bosco ad altri decisamente più ostici su roccia dove si alternano le grida di soddisfazione di chi riesce a chiudere il tutto in sella ed i lamenti di chi è costretto a tratti a piedi!
Una discesa comunque di grande soddisfazione e livello tecnico, che conferma ancora una volta come la Val Pennàvaire sappia regalare sorprese a chi non si fa spaventare da percorsi non sempre facili od intuitivi. Il sentiero sbuca quindi poco a valle di Nasino e da qui non ci restano che 9 km su asfalto per rientrare lungo la SP14 alle auto, stanchi ma soddisfatti. I dati del giro sono sempre da prendere con le dovute cautele, in quanto i 29 km e 1300 m di dislivello comprendono un portage non dei più semplici lungo il sentiero dei Giganti.
Una discesa comunque di grande soddisfazione e livello tecnico, che conferma ancora una volta come la Val Pennàvaire sappia regalare sorprese a chi non si fa spaventare da percorsi non sempre facili od intuitivi. Il sentiero sbuca quindi poco a valle di Nasino e da qui non ci restano che 9 km su asfalto per rientrare lungo la SP14 alle auto, stanchi ma soddisfatti. I dati del giro sono sempre da prendere con le dovute cautele, in quanto i 29 km e 1300 m di dislivello comprendono un portage non dei più semplici lungo il sentiero dei Giganti.
Simone
Anello Martinetto - Croce di Arnasco - Sentiero dei Giganti - Colla di Curenna - Chiesetta di San Calogero - Peso Grande - Chiesetta di San Calogero - Colla di Onzo - Nasino - Martinetto
Presenze: Bobo, Flavio, Chiaretta, Simo
Quota di partenza: 80 m (Martinetto)
Quota Max: 1092 m (Monte Peso Grande)
Ciclabilità salita: 70%
Ciclabilità discesa: 98%
Difficoltà: BC+/OC+
M4-T4-E3
Sviluppo: 29 km
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