domenica 20 agosto 2017

Giro del Pelvas (Palavas)

Val Pellice

Allarghiamo i nostri orizzonti ciclabili con una puntata a nord del Monviso per esplorare un angolo di Alpi che ancora non ha visto "rotolare" le nostre ruote ... questa volta vogliamo giocare facile e avere discese tecniche e divertenti senza incorrere nei consueti avventurosi ma spesso improbabili ed improponibili "ravanaggi" che ultimamente caratterizzano le nostre scorribande montane. La partenza in valle Pellice poi consente agevolmente di accedere al Queyras, che da sempre consideriamo il "paradiso del biker" dove, inutile ricordare, non esistono "sentieri brutti" ma soltanto trail da altissimo livello di appagamento!  
Flavio & Bobo

Il giro di oggi prevede di risalire in auto tutta la val Pellice fino a raggiungere la borgata Villanova dove l'asfalto termina e si prosegue in sella lungo una bella carrareccia chiusa al traffico in direzione Rifugio Jervis. Formazione iper collaudata, Bobo, Fil ed il sottoscritto, e un programma interessante a cavallo sulla linea di confine Pellice/Queyras. 
Si guadagna quota agevolmente superando in sequenza Case Peira Taglia e Mirabuc e in meno di un'oretta ci ritroviamo sul grande pianoro dove è sorge il rifugio Jervis (1722 m).
... sopra il Jervis ...
Chiediamo alcune informazioni al gestore e ci regaliamo una tappa caffè approfittando della fresca fontana per riempire le sacche idriche, visto che la zona non presenta molti "punti acqua".
Partiamo alla volta del Col d’Urine (GR58B) puntando in direzione delle Grange del Pis e fin da subito la traccia appare decisamente ripida, e il mio rapporto, 28x42, va decisamente stretto, ci vorrebbe il 50! Il fondo è inizialmente buono ma si fa più scavato man mano che la pendenza aumenta. Procediamo quindi un lungo tratto con bici in spalla fino a raggiungere dei sali e scendi e superando in sella la zona delle Barricate dove la valle si apre e possiamo ammirare il Col d'Urine che separa la Tete de Pelvas (2929 m) a sinistra, dalla Mait d’Amunt.
... l'intaglio del Col d'Urine ... 
Il sentiero segue la destra idrografica del rio, man mano che si sale la vegetazione si dirada e lascia spazio agli sfasciumi lapidei. Arriviamo al Col d'Urine (2525 m) con meno di 30 minuti di portage, gran panorama sul Queyras con i 4000 degli Ecrins a fare da sfondo! 
Proseguiamo il GR58B, ormai in territorio francese lungo un idilliaco single track dal fondo moquettato, d'altronde siamo in Queyras in quello che abbiamo sempre definito come il "Paradiso dei Biker" dove i sentieri sono sempre quanto di meglio si possa trovare.
... salendo alla Crete de Gilly ... 
Scendiamo in direzione Valprèveyre fino al bivio di quota 2270 m che a sinistra indica il Collet de Gilly. Con un susseguirsi di traversi a mezza costa inizialmente super flow ci avviciniamo al Collet de Gilly (2366 m) che presenta una scalata terminale decisamente aspra.  A questo punto per raggiungere la Crete de Gilly (2584 m) ci aspetta un panoramico portage con una vista davvero spaziale. In vetta osserviamo l'infinita serpentina che si perde a vista d’ occhio, tutta pedalabile su fondo compatto con in faccia il Re di Pietra e tutti i suoi satelliti.
... il Pelsa  dalla Crete de Gilly ... 
Iniziamo quindi la discesa su La Monta caratterizzata da una prima parte molto veloce, in puro stile Queyras, e la seconda invece decisamente tecnica con alcuni passaggi su gradoni di pietra e tornanti assolutamente non banali. Nel finale la pendenza si fa più affabile e il fondo meno tecnico permette di rilassare un pò i muscoli delle braccia assai provati. Il caldo si fa sentire e ci concediamo un bella sosta rigenerante al Rifugio de la Monta con birre e panini. Con la pancia piena si parte ora alla volta dell’ultima ascesa di giornata, imboccando la D947 direzione Echalp (1688 m); una volta in paese prendiamo la sterrata del Col La Croix alternando tratti a piedi a tratti pedalati.
... un luogo magico con il Re di Pietra guardiano incontrastato ...  
Se vi è rimasta ancora un po' di gamba circa il 50% della salita è decisamente pedalabile anche se la pendenza e il fondo risultano sempre impegnativi. Per pedalare sugli ultimi tratti non basta avere gamba ma ci vuole anche tanta tecnica. Un ultimo sforzo e siamo in coppa al Col La Croix (2299 m). Finalmente possiamo rilassarci con nelle gambe oltre 2400 m di dislivello positivo. 
Foto di rito per documetante il nostro passaggio e ricognizione visiva sulla via di discesa verso il rifugio Jervis.
... discesa dal Col La Croix ... 

La discesa è caratterizzata da una prima parte molto veloce su bella strada militare, mentre la seconda si presenta decisamente più tecnica a tornanti che si sviluppano in una bella pineta scodellandoci direttamente sulla Conca del Pra (1750 m) e quindi nuovamente sul Rifugio Jervis. Proseguiamo ripercorrendo la stessa via dell'andata operando alcuni divertenti tagli e poco prima di Mirabuc, deviando a destra su un sentiero lastricato in roccia ferma, davvero spettacolare, che passa a ridosso di alcune falesie; con doti di galleggiamento sopraffini, nervi saldi e tanta maestria nel dosare i freni si arriva in prossimità di Case Brunel dove il fondo sassoso lascia spazio alla terra battuta e in breve ci ritroviamo a Villanova, chiudendo un anello fantastico e assai variegato con sentieri in grado di appagare tutti i gusti, diciamo: "...  per molti, ma non per tutti ..." 
Flavio
... un gran bel Tour ... 
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro:

anello: Villanova - Case Peira Taglia -  Mirabuc - Rifugio Willy Jervis - Grange del Pis - Col d’ Urine -  Collet de Gilly - Crete de Gilly - La Monta - Echalp - Col La Croix - Rifugio Jervis - Case Brunel - Villanova
  
Presenze: Bobo, Filippo, Flavio

Quota di partenza: 1250 m (Villanova) 

Quota max: 2584 m (Crete de Gilly) 

Dislivello: 2466 m 

Ciclabilità salita: 65% 

Ciclabilità discesa: 99,9% 

Difficoltà: BC+/OC+  
                 M4-T3(T4)-E2 

Sviluppo: 35 km

3 commenti:

solitone ha detto...

Bellissimo, da fare la prossima estate!

Matteo Fornero ha detto...

Volendo cercare le discese più flow possibili, meglio fare il giro in senso orario o antiorario? La discesa dal Colle della Croce al Rif. Jervis la conosco bene, mi sembra un portage/spintage meno esigente rispetto a salire verso il Colle dell'Urina.

solitone ha detto...

Matteo, la discesa dal Colle della Croce verso la Francia è molto flow, ma in compenso per scendere al Rif. Jervis la discesa dal Colle dell’Urina è meno interessante (anche se forse più semplice) rispetto a quella dal Colle della Croce.

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