Alta Valle di Susa
A pochi chilometri dalla caotica Sestriere, nell’Alta Valle di Susa, si trovano due valli incontaminate divise da uno spettacolare crinale che spesso supera i tremila metri. L’Apice di queste due valli parallele, al confine fra Italia e Francia, è la Punta Ramière (o Bric Froid) che dall’alto dei suoi 3303 m rappresenta la vetta più elevata della destra orografica della Valle di Susa.
Un itinerario per intenditori, un tremila ciclabile dalla vetta raggiungibile con “soli” 800 m di portage ...
Filippo (wild)
Punta Ramière (3303 m)- Cicloalpinismo from
Cicloalpinismo on
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E’ da quasi una settimana che posticipo la gita alla Punta Ramière rimandando di volta in volta per svariati motivi: la gita in bici con i bimbi, la “ribotta” alla malga del Gran Miol in compagnia dei pastori Ida e Mauro, l’escursione a piedi con gli amici ... Contatto Aldo e Mauro (i miei amici
"cicloalpinisti local" di
muntanbici.it) ma nemmeno con loro riesco a combinare.
Così, domenica mattina alle 6:30 mi trovo in compagnia della mia amata Salsa Bucksaw a Bousson per affrontare questo giro pianificato, ormai da troppo tempo.
La temperatura è alta già dal mattino e per rendere il giro il più possibile
a-bitumico imbocco la strada forestale che da Bousson (1430 m) risale in sponda sinistra il torrente Thuras fino a raggiungere la Borgata di Rhuilles (1660 m). Alle mie spalle l’imponente mole dello Chaberton è illuminata dalle prime luci dell’alba.
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... risalendo la valle Susa, Chaberton sullo sfondo ... |
Proseguo pedalando su ripidi tornanti con pendenze oltre il 12% per circa 2 km dove il vallone si apre presso borgata Thuras dove alcuni simpatici cani pastore mi segnalano il loro territorio. Attraverso il nuovo ponte (1950 m) e mi riporto in sponda sinistra continuando a salire. Oltrepassata la bergeria ai piedi della P.ta Ciatagnera la strada si fa via via più impegnativa ma con pendenze sempre pedalabili (9%).
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... Val Thuras, temporale in arrivo ... |
Inizia a spirare un forte vento e i tuoni in lontananza non lasciano presagire nulla di buono. Quando mi trovo intorno a quota 2200 m inizio e sentire le prime gocce che in breve si trasformano in un vero e proprio temporale (naturalmente non previsto dai vari siti meteo ...). La cosa più logica è cercare di raggiungere il Bivacco Tornior (2550 m) e li attendere per valutare il da farsi. Dopo 45 minuti di pedalata sotto la pioggia raggiungo il sospirato ricovero dove trovo altri quattro escursionisti rifugiatisi dal maltempo.Facciamo quattro chiacchiere e mettiamo su un caffè per ingannare il tempo in attesa che il cielo si apra.
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... un caffè al Bivacco Tornior ... |
Finalmente dopo quasi 50 minuti un raggio di sole ci convince a lasciare l’accogliente riparo e bici in spalle do “fuoco alle micce” per affrontare gli 800 m di portage che mi separano dalla vetta. Il sentiero sale inizialmente con alcuni ripidi tornanti e superata una balza rocciosa mi catapulta nella conca sospesa del Rio Founzes. Seguo una traccia sulla mia sinistra che mi porta a percorrere a mezza costa un ripido pendio erboso e mi accorgo di aver sbagliato vedendo il sentiero che sale dolcemente (e probabilmente pedalabile a tratti!!!) a fianco del rio. Lo raggiungo senza perdere dislivello e seguendo “ometti” e tacche di vernice gialla guadagno quota. All’improvviso inizia nuovamente a piovere con insistenza ma questa volta senza fulmini e saette ... le nuvole sono alte, mancano solo 300 m di dislivello al colle e nonostante il freddo decido di provare a raggiungerlo per decidere poi il da farsi.
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... vallone del Rio Founzes visto dalla Ramière ... |
Aumentando il passo per non raffreddarmi in circa mezz’ora raggiungo il valico a quota tremila e mi riparo in una casermetta sottovento che si trova sul lato Valle Argentera. Attendo qualche minuto approfittandone per catturare qualche immagine e riprendere fiato, anche se penso che purtroppo la “scalata” alla vetta dovrà saltare.
All’improvviso, però, smette di piovere e il forte vento allontana le nuvole facendo intravvedere qualche raggio di sole. Al pensiero di “ora o mai più” ricarico la “FAT” in spalla e inizio a risalire il ripido sentiero. Il freddo e la fatica si fanno sentire anche a causa del vento che continua a soffiare “contromano”.
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... ultimo duro portage prima della vetta ... |
Persevero e finalmente raggiungo la croce di vetta! Poso la bici accanto alla croce e resto abbagliato dallo splendido panorama che si sviluppa a 360° dalla pianura agli Écrins. Anche se quasi congelato non riesco a smettere di guardarmi attorno sapendo di trovarmi nel momento catartico della giornata e volendo goderne appieno ogni sfumatura.
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... primo ripido tratto di deiscesa dalla vetta al colle ... |
E’ giunta l’ora di partire e dopo essermi scongelato le mani mettendole qualche minuto fra le cosce, salgo in sella e scendo il ripidissimo sentiero fatto in salita fra tornanti e pietraie incredibilmente ciclabili al 99.9%.
Poco prima del colle mi butto sulla destra seguendo delle evidenti tacche gialle. Il sentiero scende via via più ripido ma sempre ciclabile ancora per circa 200 m fino a cozzare in un’immonda pietraia che mi costringe a portare la bici al fianco per qualche minuto.
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... il ripidissimo tratto di discesa sul versante valle Argentina ... |
Il sentiero riprende a essere ciclabile a tratti regalando alcuni passaggi molto tecnici alternati ad altri impossibili da affrontare. A quota 2550 m si raggiunge il Rio Grand Andreil dove la traccia svolta a destra in direzione ENE riportandoci su un crinale erboso dove occorre fare attenzione a non perdere l’orientamento. Il sentiero è via via più pedalabile ma regala ancora emozioni con passaggi al limite su balze rocciose e tornanti che si snodano nel mezzo di un lariceto esposto a nord. Dopo 1400 m di infinita discesa raggiungo la sterrata della Valle Argentera presso Grangia Gacès. Trovo una gentile famiglia che mi offre pane vino e formaggio e che resta incredula quando gli mostro da dove ne arrivo!
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... panoramica sul vallone ... |
Ringrazio e riparto, ripercorrendo nei restanti e facili 13 km le emozioni di questa introspettiva solitaria over 3000 sognando già le prossime avventure nascoste nel cassetto.
Credit:
http://www.muntanbici.it/punta-ramiere.html
Filippo (wild)
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro
Bousson - Thures - Val Thuras - Bivacco Tornior - Punta Ramière - Valle Argentera - Sauze di Cesana - Bousson
Presenze: Filippo (wild)
Quota partenza: 1430 m (Bousson)
Quota max: 3303 m (Punta Ramière)
Sviluppo: 38 Km
Dislivello: 1950 m
Ciclabilità salita: 60 %
Ciclabilità discesa: 90 %
Difficoltà:
OC/OC+
M4-T4(T5)-E3
1 commento:
Fatto Punta Ramière oggi 07-08-2024. Volevo segnalare che la discesa è diventata non ciclabile per il 60-65% causa detriti frane sfasciumi e massi che fin giù all' inizio della Valle Argentera non si riesce a stare in sella 15 secondi. La parte sotto la cima Ramière (croce) quei 200-300D+ invece in sella al 95%. Per chi vorrà salire questi fantastici 3303m. consiglio poi di ritornare da dove si è saliti....
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