Ormai ci abbiamo fatto il callo, anzi sarebbe meglio dire la gobba, e prima di iniziare la fase riabilitativa di schiena e vertebre cervicali nel lungo letargo invernale, decidiamo di finire in bellezza tentando di portare a termine un progetto che da tempo frulla nella mente "malata" di entrambi. Stiamo parlando di un poco conosciuto valico dell'amata e decantata Valle Gesso denominato "Passo di Monte Carbonè" che rifacendosi alla carta topografica sembra avere un sacco di invitanti tornantini!!!
Bobo & Andrea
Passo del Monte Carbonè from Cicloalpinismo on Vimeo.
Come sempre l'itinerario è frutto di una lunga gestazione, studi di carte, esplorazioni invernali, precedenti esperienze e ricerca di informazioni su internet: l'input maggiore lo avevamo avuto l’anno passato durante l'avventura che ci aveva condotto al Rif. Pagarì (clicca) dove l'occhio era caduto su una serie di “Z” sul versante opposto della valle in direzione del Monte Carbonè ... da quel momento per Bobo, sempre troppo sensibile a queste cose, era iniziato il tormentone…Carbonè! ... Carbonè! ... Carbonè! ... poi tra una storia e l'altra era arrivato Novembre con la prima neve, ma una provvidenziale imbeccata del buon Igor Napoli che confermava poca neve lungo il percorso e a quel punto bisognava togliere il dente!
Come sempre l'itinerario è frutto di una lunga gestazione, studi di carte, esplorazioni invernali, precedenti esperienze e ricerca di informazioni su internet: l'input maggiore lo avevamo avuto l’anno passato durante l'avventura che ci aveva condotto al Rif. Pagarì (clicca) dove l'occhio era caduto su una serie di “Z” sul versante opposto della valle in direzione del Monte Carbonè ... da quel momento per Bobo, sempre troppo sensibile a queste cose, era iniziato il tormentone…Carbonè! ... Carbonè! ... Carbonè! ... poi tra una storia e l'altra era arrivato Novembre con la prima neve, ma una provvidenziale imbeccata del buon Igor Napoli che confermava poca neve lungo il percorso e a quel punto bisognava togliere il dente!
... contrasti novembrini ... |
Per evitare di dover fare un noioso andata/ritorno dal fondo valle (San Giacomo di Entracque), infrangendo uno dei nostri comandamenti fondamentali che impone, nei limiti del possibile, sempre e solo giri ad "anello", decidiamo di arrivarci un po' "macchinosamente" dall’alto. Siamo al 19 Novembre, le giornate sono molto corte e ci troviamo in quota dove sui versanti in ombra c'è neve dura come il marmo e questo potrebbe creare non pochi problemi ... il giro così come studiato sulla carta è improponibile con le poche ore a disposizione, sia per dislivello che per chilometraggio.
... "wanted" ... maleficamente vietato! |
Suona la sveglia alle 5 del mattino, il bello di vivere sul mare e andare in bici in montagna, questa volta nello zaino ci sono anche ramponcini e pila frontale ... nebbione nella pianura piemontese, visibilità pochi metri, caffè doppio al bar e prima delle 8 siamo a Valdieri a lasciare l'auto.
... Laghetto della Vacca ... |
Partiamo sulla piacevolissima militare che traversa in territorio Francese in direzione Casterino, poi imbocchiamo il magnifico sentiero, maleficamente vietato alle mtb che taglia la Cima del Sabbione, 99% pedalabile, ma ufficialmente sarebbero circa 3 km di portage obbligato per non incorrere nelle pesantissime sanzioni dell'inflessibile gendarmerie d'oltralpe ... occhio!!!
... salendo dal Lago della Vacca, direzione Vej... |
Affrontiamo la prima breve discesa all’ombra, in picchiata sulla lastra di ghiaccio che copre il lago della Vacca e risaliamo in portage verso il Col del Vej del Bouc su un tappeto di calda erba gialla delimitata a poche centinaia di metri da noi dalle pareti nord delle cime di Scandeiera e Vernasca completamente ghiacciate, un’ambiente davvero surreale. Riusciamo anche a tirare qualche colpo di pedale!
... colle di Vej del Bouc innevato ... |
Guardando il ripido pendio che dobbiamo scendere vediamo che, per nostra fortuna, quello che resta del sentiero e’ al sole e quindi ci permette di passare tra alcuni nevai, se fosse stato ricoperto di neve dura sarebbe stato veramente ostico e pericoloso e anche senza neve il primo pezzo obbliga a fare attenzione visto le pendenze!
Perdendo quota il sentiero effettua un lungo traverso che purtroppo e’ appena accennato e tutto in contropendenza, rendendo la discesa non proprio all’altezza delle aspettative; rispetto alla precedente nostra esplorazione del 2013 (clicca) il degrado dovuto alle valanghe che si sono mangiate il sentiero è evidente.
A quota 2100 m circa, arriviamo al bivio con il sentiero che risale al Passo del M.Carbonè, la balise segna 2 h per più di 600 mt di D+, sono già le 13.00 e ora inizia la parte di percorso incognita, ma fortunatamente questo tratto lo dovremo fare anche in discesa, non ci resta che salire veloci nella speranza di arrivare sino in prossimità del colle ma decidiamo che alle intorno alle 14.15 dobbiamo girare i tacchi se non vogliamo rischiare il buio!
Bici in spalla e via ... il primo tratto e’ appena accennato, poi man mano che si sale il sentiero e’ sempre più largo, bello e tutto al sole ... la classica bastardata che ti fa capire che se ti perdi la parte alta ti stai perdendo la parte più bella della gita!
La stanchezza e i dolori alla schiena iniziano a farsi sentire ma e’ una lotta contro il tempo … iniziamo a ingurgitare zenzero, frutta secca, barrette … ci mancano solo i barbiturici, ma dobbiamo tenere il ritmo alto per arrivare in coppa!
Facciamo un traverso dove addirittura si tira qualche colpo di pedale, giriamo un costone e vediamo il colle davanti a noi, sono le 14.05 siamo a 2680 ci mancano si e no 50 mt di dislivello per arrivare al colle, ma c’e un traverso esposto con 100 m di neve dura da fare ... i ramponi sarebbero d'obbligo, troppo tempo, che noi non abbiamo!
Facciamo due rapidi conti, intanto la luce inizia ad assumere il colore rosso dell'imbrunire…uno spettacolo! Decidiamo di desistere, la discesa e’ ancora molto lunga per arrivare a Valdieri e comunque ci sentiamo soddisfatti, mangiamo un boccone e voltiamo le bici verso valle.
La discesa e’ subito divertentissima e il sole basso crea un'atmosfera che sembra di essere in Norvegia. Ci catapultiamo a bomba lungo una serie di tornanti uno più bello dell’altro, Bobo e’ gasatissimo e riesce a scendere che e’ una meraviglia anche con il suo fedelissimo muletto Santa Cruz di 13 anni che deve sopperire all’attesa della nuova biga!
... e arriviamo nuovamente sopra il lago questa volta pero’ svoltiamo dall’altra parte…in discesa!
Senza perdere tempo ci buttiamo giù verso fondovalle, purtroppo la fretta ci fa prendere il vecchio sentiero che fa il giro più largo ma che e’quasi abbandonato e ci tocca tribolare un po', a discapito di quello nuovo che e’ più diretto e probabilmente molto più divertente.
Passato il lungo pianoro di Pra del Rasur ci aspetta un ultimo idilliaco tratto nel bosco e poi lungo la sterrata di fondovalle ci ritroviamo a San Giacomo di Entracque … non ci resta che scendere su asfalto i 13 km che ci separano da Valdieri. Sono le 16.15 e siamo alla macchina, stanchi per la tirata, ma contenti per aver concluso un giro del genere al 19 di Novembre ... tempo di arrivare a casa e iniziamo a messaggiarci su probabili alternative da provare l’anno prossimo!
E’ il caso di dire che c’e un tempo per ogni tempo … e ora e’ il tempo dei ricordi e dello studio delle prossime avventure … ci vediamo nel 2016!
... Marittime schierate ... |
A quota 2100 m circa, arriviamo al bivio con il sentiero che risale al Passo del M.Carbonè, la balise segna 2 h per più di 600 mt di D+, sono già le 13.00 e ora inizia la parte di percorso incognita, ma fortunatamente questo tratto lo dovremo fare anche in discesa, non ci resta che salire veloci nella speranza di arrivare sino in prossimità del colle ma decidiamo che alle intorno alle 14.15 dobbiamo girare i tacchi se non vogliamo rischiare il buio!
... quasi 700 m di portage all'ora ... che tirata!!! |
La stanchezza e i dolori alla schiena iniziano a farsi sentire ma e’ una lotta contro il tempo … iniziamo a ingurgitare zenzero, frutta secca, barrette … ci mancano solo i barbiturici, ma dobbiamo tenere il ritmo alto per arrivare in coppa!
... scendendo su misto ... |
Facciamo due rapidi conti, intanto la luce inizia ad assumere il colore rosso dell'imbrunire…uno spettacolo! Decidiamo di desistere, la discesa e’ ancora molto lunga per arrivare a Valdieri e comunque ci sentiamo soddisfatti, mangiamo un boccone e voltiamo le bici verso valle.
... discesa dal Carbonè, disegnata per scenderci in bike ... |
... e arriviamo nuovamente sopra il lago questa volta pero’ svoltiamo dall’altra parte…in discesa!
Senza perdere tempo ci buttiamo giù verso fondovalle, purtroppo la fretta ci fa prendere il vecchio sentiero che fa il giro più largo ma che e’quasi abbandonato e ci tocca tribolare un po', a discapito di quello nuovo che e’ più diretto e probabilmente molto più divertente.
... quasi a Pra del Rasur, quasi notte ... |
E’ il caso di dire che c’e un tempo per ogni tempo … e ora e’ il tempo dei ricordi e dello studio delle prossime avventure … ci vediamo nel 2016!
Andrea (Barolo71)
Dati del giro:
Traversata: Colle di Tenda - Casermes de Peirefique - Colle Sabbione Ovest - Lago della Vacca - Colle Vej del Bouc - Passo di M.Carbonè - Lago Vej del Bouc - Pra del Rasur - San Giacomo Entracque - Borgo San Dalmazzo
Presenze: Bobo, Andrea
Quota di partenza: 1871 m (Colle di Tenda)
Quota Max: 2730 m (Passo di M.Carbonè)
Disl.: 1650 m (+1100 senza trasbordo)
Ciclabilità salita: 50%
Ciclabilità discesa: 98%
Difficoltà: BC+/OC
M3-T4-E3
Sviluppo: 44,5 km (+ Trasbordo)
Traversata: Colle di Tenda - Casermes de Peirefique - Colle Sabbione Ovest - Lago della Vacca - Colle Vej del Bouc - Passo di M.Carbonè - Lago Vej del Bouc - Pra del Rasur - San Giacomo Entracque - Borgo San Dalmazzo
Presenze: Bobo, Andrea
Quota di partenza: 1871 m (Colle di Tenda)
Quota Max: 2730 m (Passo di M.Carbonè)
Disl.: 1650 m (+1100 senza trasbordo)
Ciclabilità salita: 50%
Ciclabilità discesa: 98%
Difficoltà: BC+/OC
M3-T4-E3
Sviluppo: 44,5 km (+ Trasbordo)
- Aggiornamenti - Varianti - Sentieri associati
Il sogno di riuscire a sostituire l'avanti/indietro con una traversata di cresta che dal Colle del Vej ci "teletrasporti" direttamente al Carbonè lo realizziamo 5 anni dopo la prima visita. Questa volta lasciamo l'auto sotto la diga della Piastra, saliamo a Esterate, scendiamo a Trinità dal GTA e risaliamo il tutto il Vallone del Sabbione, ammirando allibiti l'ennesimo scempio in zona Parco che ha sconvolto uno dei posti più belli e selvaggi delle Alpi Marittime.
... le immense pietraie sotto la Cima della Valletta Grande ... |
Una volta giunti al colle del Vej ci carichiamo la bici in spalla e iniziamo una splendida "via Crucis" ultrapanoramica seguendo la linea di cresta: Cima del Vej del Bouc (non segnalata sulle carte), Cima della Valletta Grande (2807 m) e poi Valletta Piccola (2787 m) fino a giungere ai piedi della Cima del Lago di Carbonè e finalmente confluire sulla vecchia militare abbandonata che scende dal Passo di Carbonè. Alla fine il dislivello effettuato ammonterà a circa 2500 metri con tratti assai impegnativi sia di portage che di deportage (portage in discesa) ma i 1500 infiniti metri di discesa tutti su sentiero, bellissimo, valgono la fatica!
Bobo
... Laghi della Valletta Piccola ... |
Traversata: Lago della Piastra - Esterate - Trinità di Entracque - Vallone del Sabbione - Lago della Vacca - Colle Vej del Bouc - Cima della Valletta Grande - Cima della Valletta Piccola - Passo di M.Carbonè - Lago Vej del Bouc - Pra del Rasur - San Giacomo - Lago della Piastra
Presenze: Bobo, Chiara, Nadir, Marco Monticelli
Quota di partenza: 950 m (Lago della Piastra)
Quota Max: 2807 m (Cima della valletta Grande)
Disl.: 2600 m
Ciclabilità salita: 70%
Ciclabilità discesa: 90%
Difficoltà: BC+/OC
M4-T4-E3
Sviluppo: 47 km
3 commenti:
Bravi ! Un'esplorazione molto coraggiosa con delle giornate cosi corte ! Una zona decisamente da scoprire con la bici per me !
... Phil è una zona troppo bella devi andarci, ti piacerà un sacco ;-)
ciao ragazzi!
salita fatta la scorsa settimana.
salito e sceso da San Giacomo.
l'allenamento era scarso, ma la voglia di raggiungere il Colle era tanta e ha vinto!
discesa impegnativa: il primo tratto è un po'scassato e il sentiero si perde negli ultimi nevai che però erano belli portanti, parte centrale più scorrevole, mentre quella finale prima del lago è un po'insidiosa xché in contropendenza e con stavolta che nasconde quelle simpatiche zolle che ti insaccano.
dal lago in giù è una pista per le biglie! ora poi che il pezzo di sentiero franato è stato magnificamente ripristinato.
se però avete ancora tempo, energie e tecnica (e a voi non manca) prendetevi il piacere di scendere la "scurcia" che parte poco oltre il bivio per il carbonè...
tutta in pietroni, stretta e piena di tornanti!!
a-ri-buone pedalate!!
Cristian
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