Un bel tour di vélo de montagne, un bel tremila di grande soddisfazione che ci siamo guadagnati duramente, quattro amici per una spettacolare discesa: cosa chiedere di più alle nostre amate valli?
woof
... Monte Maniglia, il tremila che mancava! (Foto Maki) |
Il Maniglia è un'imponente altura detritica, alta 3177 metri, situata sulla dorsale alpina secondaria, che separa la val Maira dalla val Varaita.
Tante volte lo avevamo osservato, soprattutto dal vicino monte Bellino, situato sulla stessa dorsale. Imponente, ma in apparenza non inaccessibile... insomma un giro che stava da un po' nel cassetto dei desideri, e finalmente una rovente mattina di questa infame infuocata estate mettiamo insieme il team perfetto, tre veterani di queste pagine e un pioniere della gita raccontata in rete che per la prima volta si unisce a noi.
Scegliamo di approcciare la vetta dalla val Maira, che ci sembra la via più logica (o forse la meno illogica!) da affrontare col velocipede al seguito.
... sotto la Tete de Cialancioun, qualche pietra ... (foto Maki) |
Si pedala subito in una piacevole frescura, rimontando le ultime curve della sterrata fin poco oltre le grange, e a quota 2014 prendiamo a sinistra la multtiera lastricata, targata GTA, che sale con più decisione in direzione del Col Maurin (2641 m). L'ambiente grandioso, la corona di "3000" che ci circonda e la Provenzale che ci sorveglia le spalle spingono i quattro bikers tra pianoroni pedalabili e dure rampette da affrontare a piedi, e con poca fatica siamo all'ampio colle. Qui comincia la gita ...
... siamo sotto i Denti del Maniglia ... (Foto Maki) |
Anche le pietraie finiscono, e ci troviamo di nuovo sull'erbetta fresca (mica tanto in questa stagione) poco a monte dell'ex laghetto di cui sopra e in vista del Col de Roure.
... sagra del "camallo" ... (FotoMaki) |
... all'Ometto di quota 3030 m si pedala pure!!! |
Proseguiamo allora seguendo le tracce di Phil'O a mezza costa, puntando leggermente a sinistra senza mai perdere quota, procedendo bici a spalla tra facili rocce ed erba sino ad una selletta, finché non si rende evidente , a sinistra, un ripido ma abbastanza largo canale detritico, lungo circa 80 metri, che consente (non proprio agevolmente) di raggiungere l'ampia dorsale finale.
... primi metri in discesa dalla vetta ... |
Il sentiero punta ora decisamente alla cima, che raggiungiamo senza problemi (ma con molta fatica), fino alla cima "ciclistica", 3177 m. La vetta vera e propria, più alta di 3 m, si raggiunge a piedi su facili roccette e ci riuniamo per la foto di rito.
E un altro 3000 in saccoccia!
... si rotola alla grandissima!!! (FotoMaki) |
... discesa super ... (Foto Maki) |
Terminata la parte tecnica attraversiamo i prati cercando di contornare le colate di sassi sulla nostra destra e rimontiamo, prima fra i massi poi su ottimo sentiero, gli ulitmi faticosi 150 m che ci separano dal Colle di Bellino (2813 m). Casa!!
... si, è proprio Terrarossa ... |
Alle prime case il sentiero si fa decisamente più "muccato" e la segnaletica si perde un po' ma ormai siamo in zona civilizzata. Traversando a vista riprendiamo la mulattiera lastricata sopra le grange Collet e in pochi minuti rientriamo alla base.
In conclusione, per chi, come noi, ama il genere è stato un giro di gran soddisfazione.
I punti “dolenti” sono le tre ore e mezza di bici a spalle, e la discesa nel vallone di Bellino, che costringe ad una dolorosa risalita prima della discesa finale...andremo alla ricerca di alternative.
Consiglio vivace per chi volesse provarci: munitevi di GPS con tanto di traccia.
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro:Anello Chiappera - Col Maurin - Col de Roure - Monte Maniglia - Bassa di Terrarossa - vallone Autaret - Colle di Bellino - Chiappera
Presenze: Roberto, Bobo, ZioDodo, Maki
Quota di partenza: 1900 m (sopra Chiappera)
Quota Max: 3177 m (Monte Maniglia)
Disl.: 1670 m
Ciclabilità salita: 30 %
Ciclabilità discesa: 95 %
Difficoltà: OC/OC
M3-T3(T4)-E2
Sviluppo: 23 km
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