Dopo il Mongioie la seconda puntata del "Epopea del portage sulle Liguri" prevede niente meno che l'attraversamento della dorsale carsica composta essenzialmente dalla "triade", Pizzo d'Ormea, Cima delle Roccate e Bric Conoia ... una grande avventura, una gita splendida di quelle che rimangono nei ricordi, vero "cicloalpinismo di ricerca" che va aggiunta di diritto nel capitolo "quando il sentiero non c'è, lo si inventa!"
Andrea Codda (Barolo71)
... epopea del portage: episodio N°2 - " il Fantacicloalpinismo" |
La solita partenza di buon ora per arrivare a casa in tempo per aperture lavorative, recuperi agli asili ecc ... ecc ... ci costringe alla ormai consueta pedalata all’alba. Partiamo su asfalto dal tornante subito
prima delle case di Ailan (1100 mt), circa 200 m sotto Quarzina.
L’aria
e’ frizzante ma appena imbocchiamo la sterrata a monte di Quarzina (
1337 mt) i raggi del sole ci scaldano a dovere. Seguiamo le indicazioni
per il Pizzo d’Ormea, ci troviamo subito su un sentiero che poco dopo si
innesta nuovamente sulla sterrata, sarebbe stato meglio seguire la
strada da subito … ma poco male, la salita è appena iniziata ed e’ lunga.
... la panoramica Costa degli Archetti ... |
La
sterrata segue tutto il crinale prativo che porta al Pizzo (costa degli Archetti), la prima
parte e’ abbastanza agevole, poi iniziano della rampe assai ripide e
sconnesse che richiedono una buona gamba. Fortunatamente le nuvole, che
temevamo potessero rovinarci la giornata, rimangono basse facendo da
coperta ai monti più bassi e provocando un magnifico effetto “aereo”
mentre noi pedaliamo allegramente al sole su una distesa di erba dorata,
senza una bava d’aria.
... il taglio sotto il Pizzo: Roccate (dx) e Conoia (sx) nel mirino ... |
Presso il bivio (1900 mt ) per il Rif.
Valcaira i giochi si fanno duri, il terreno é sempre più sconnesso e
rende la pedalata veramente faticosa e qualche rampa siamo costretti ad
affrontarla a spinta.
Giunti al bivio nei pressi del ripetitore con stupore troviamo la basile che indica “Bocchin d’Aseo“ che
seguiamo traversando sotto la vetta bici a spalle, il canale Sud del Pizzo lungo un sentiero stretto ma agevole e ben segnato; giunti sulla dorsale occidentale saliamo sulla vetta del Pizzo d’Ormea (2476 mt) in circa 10 minuti.
Lo spettacolo e’
esaltante, cielo blu cobalto, montagne giallo oro e mare di nuvole
sotto. Dalla vetta si vedono bene le nostre prossime mete, Cima delle Roccate e il Bric Conoia
che sembrano essere meglio del previsto.
Scendiamo partendo dalla
vetta, primi metri in sella, poi l’istinto di sopravvivenza ci fa
scendere a piedi un breve tratto decisamente
esposto. Passata una cresta rocciosa con un esaltante passaggio, siamo nuovamente sul pendio erboso
su cui si può’ scendere agevolmente in sella cercando
la via migliore tra le rocce prestando ovviamente la dovuta attenzione.
... Pizzo d'Ormea: partenza dalla croce di vetta ... |
Ritornati sulla traccia
abbandonata in precedenza, risaliamo verso la Cima Roccate con
percorso libero, ogni tanto si vede qualche segnavia ma sono appena
accennati e distanziati, trovarsi qui con la nebbia non e’ certo
consigliabile! La salita è sorprendentemente agevole e se non fosse
per la stanchezza accumulata a salire il Pizzo, si potrebbe pedalarla
quasi tutta, noi ci risparmiamo spingendo la bici!
... Cima delle Roccate: 100% in sella! |
Giunti in
vetta alla Cima delle Roccate (2480 mt) una bellissima cresta di roccia
bianca ci separa dal Bocchin del Bianco e dal dolomitico Bric Conoia.
Scendiamo in sella, prima sul filo di cresta e poi per il pendio
roccioso che scende al colle senza particolari difficoltà.
Dal
Bocchin del Bianco (2380 mt) la salita alla terza vetta di giornata è breve ma molto
ripida, l’ambiente e’ bellissimo, il portage truce su una sorta di
traccia appena accennata che sale per sfasciumi pochi metri a sinistra
della cresta est ... e in breve siamo alla croce di vetta più alta della
giornata, il Bric Conoia (2521 mt).
Il tempo continua ad
essere spettacolare e ci permette una sosta per rifocillarci e per
ammirare dall'alto tutta l’alta val Tanaro, Pian Rosso, il Mongioie e l’estetica Rocca dei Campanili. Scendiamo dalla vetta prima in sella su
terreno difficile (T5), poi l’ esposizione e il fondo di rocce mobili ci
costringere a procedere alcuni tratti a piedi per non rischiare di far fare alle
biciclette quello che di inverno è un magnifico e famoso canale di sci ripido!
... Bric Conoia: non solo sciripido! |
Dopo
aver perso circa 50 mt di quota, effettuiamo un traverso in leggera
salita che taglia sotto l’anticima del Conoia e ci porta ad una spalla
di rocce piatte e erba su cui e’ una vera libidine mollare i freni e
scendere in un ambiente lunare. Passiamo in mezzo ad una serie di
piccole doline per poi costeggiare “Il Profondo” una gigantesca dolina
che sembra l'immenso cratere di un vulcano.
Il sentiero traversa
ora in leggera discesa e resta sempre ciclabile senza opporre
particolare difficoltà, permettendoci di godere appieno del paesaggio e
facendoci divertire non poco su una serie di rocce lisce in pendenza,
bellissime.
... dolomitico Conoia ... |
Giunti appena sotto il Bocchin d’Aseo ( 2292 mt)
volgiamo lo sguardo al Mongioie pensando già ad una futura traversata da
intraprendere con calma o con giornate mooooolto lunghe … per ora ci basta
così, siamo più che soddisfatti e non resta che divertirci a più non
posso sulla bellissima discesa verso Pian dell’Olio e Pian Rosso,
mediamente veloce con alcuni tratti a tornanti più tecnici ma mai
particolarmente difficili.
Arriviamo velocemente a Pian Rosso
presso il Rif. Mongioie ( 1520 mt) e di li scendiamo a Viozene per il
sentiero che ci regala le ultime gioie con percorso veloce e un breve
tratto tecnico.
... slick rock carsico ... |
Da Viozene (1245 mt) percorriamo l'asfalto in direzione
Ponte Nava poche decine di metri, per poi svoltare a sinistra
in direzione Toria e poi seguire a destra le
indicazioni bianche e rosse della Balconata d’Ormea
Dopo poche
centinaia di metri il percorso diventa sterrato e si sviluppa in salita nel
bosco, restringendosi ben presto a sentiero e opponendo qualche bella rampa faticosa e piena di foglie. A Pian di Fò (1320 mt) riprendiamo l’asfalto e
scendiamo perdendo circa 100 mt di quota sino ad un tornante su cui si
innesta una sterrata in piano che seguiamo verso sinistra. Tralasciando
ogni deviazione e proseguendo sempre dritti lungo le indicazioni
della Balconata ci aspetta ancora un tratto di salita e poi un lungo tratto
di pianura e leggera discesa. Presso l’abitato di Merea (1240 mt) tralasciamo sulla sinistra le indicazioni della Balconata che portano a
Quarzina (sentiero) e proseguiamo sempre dritti sulla sterrata che sembra non aver
mai fine, quasi 12 km da Viozene, per raggiungere abbastanza stanchi ma felici la
macchina.
Andrea Codda (Barolo71)
... immersione finale nei colori ... |
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Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro:
Tornante Ailan - Quarzina - Pizzo d’Ormea - Cima delle Roccate - Bric Conoia - Bocchin d’Aseo - Pian Rosso - Viozene - PIan di Fò - Fasce - Merea - Tornante Ailan
Quota di partenza: 1100 m (Tornante Ailan)
Quota Max: 2521 m (Bric Conoia)
Disl.: 2050 m
Ciclabilità Salita: 80%
Ciclabilità Discesa: 95%
- Aggiornamenti - Varianti - Sentieri associati
13 Ottobre 2014 - Mongioie (2630 m)
24 Giugno 2012 - Giro del Mongioie
11 Giugno 2012 - Gran Tour della val Corsaglia
2 commenti:
Gran bel giro davvero.
Il sentiero sulla carta del CAI di Ormea è segnato e in realtà esisterebbe pure, o perlomeno c'è qualche tacca di vernice vintage sul fianco della cime delle Roccate. Ma è molesto, molto meglio passare per la cima come avete fatto voi.
Il passaggio su Conoia non è obbligatorio, dal Bocchin del Bianco si scende agevolmente verso Revelli in una bella conca sotto le pareti verticali del Bric, poi si risale diritti verso il Profondo su una mulattiera inerbita, ripida ma molto molto più agevole del "truce portage". Certo il panorama dalla vetta... difficile scegliere.
Volendo ampliare il panorama versante Corsaglia/Raschera non è una cattiva idea, con poco dislivello in più, raggiungere Cima Revelli per poi scendere al Bocchin dell'Aseo su tracce evanescenti.
L'unico problema di questo giro è il meteo, d'estate il Pizzo condensa nuvole a raffica. Ho perso il conto dei dietrofront. Da fare in autunno, o partire presto, o entrambe.
Ciao,
Maki
Si, effettivamente si poteva scendere nella conca dal Bocchin Bianco ma alla fine abbiamo pensato che non guadagni nulla praticamente nulla in termini di risalita e ti perdi la discesa dalla vetta! ... vuoi mettere il passaggio aereo sopra il canale che se mai ti scivola la ruota finisci pelle di leone fino a Viozene!!! Ah!aH! Scherzo ...buone pedalate
ciao Bo
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