Val Vermenagna
In questi anni abbiamo descritto un sacco di percorsi, alcune volte sono state soltanto delle pazze esplorazioni bici in spalla, mai più ripetute da nessuno, in altre occasioni invece molti hanno seguito le nostre tracce e oggi possiamo piacevolmente constatare quanto siano apprezzate e ripetute certe mete. Oggi proviamo ad uscire dai soliti schemi e a lanciare un'altro input, per scacciare la noia del "già fatto", provando una vetta dove la discesa non si limita a seguire la traccia ... su questa cima, solitamente ad appannaggio di scialpinisti ed escursionisti il sentiero non c'è più e la discesa è tutta da inventare! Chissà se qualcuno questa volta seguirà le orme ...
Bobo
... lo spettacolare crinale di discesa di cima Fascia ... |
Dopo averle girato attorno troppe volte (giro della Cima Fascia, Cima La Motta), oggi decidiamo di andare alla conquista della vetta, con seri dubbi circa ciò che ci riserverà la discesa …
Giunti a Limone, lasciamo l’auto in via Almellina, ove inizia la strada sterrata per il rifugio Capanna Chiara.
Ricominciamo
a scendere per gli ampi pendii erbosi che sovrastano il vallone del
Cros, sempre tenendo a vista due evidenti ‘ometti’ segnavia di pietra
situati lungo il margine meridionale del pendio, e senza mai
allontanarcene troppo; qui il terreno risulta più irregolare e rende la
discesa più impegnativa, ma sempre praticabile in sella anche per il
biker di medie capacità.
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro:
Anello Limone - Lagone - Colletto Campanino - Colle della Boaria - Capanna Morgantini - Cima della Fascia - canale sud del Cros - Limone
Presenze: Bobo, ZioDodo
Quota di partenza: 1050 m (Limone - via Almellina)
Quota Max: 2495 m (Cima della Fascia)
Disl.: 1500 m
Ciclabilità salita: 85%
Ciclabilità discesa: 97%
Difficoltà: OC/OC
M4-T4-E3
Sviluppo: 27 km
Giunti a Limone, lasciamo l’auto in via Almellina, ove inizia la strada sterrata per il rifugio Capanna Chiara.
Proseguiamo
in salita su asfalto, saliamo per due tornanti ed un lungo rettilineo
e, superato il ponte di Leru sul torrente San Giovanni svoltiamo dopo
poche decine di metri di metri a sinistra, ed al tornante successivo
ancora a sinistra lungo la strada ancora asfaltata che risale lungo la
val San Giovanni. Da qui, sino
alla Capanna Morgantini, il percorso è del tutto sovrapponibile a quello
descritto in precedenza per il giro della Cima Fascia (clicca).
... sarà la centesima foto su questo tornante, ma è d'obbligo ... |
Dalla
Capanna Morgantini la nostra meta odierna ci appare come un’ampia
cupola erbosa in direzione nord-nordovest: ci attendono circa 200 metri di salita con la bici a spalle.
Rassegnati, ci dirigiamo verso l’evidente fascia di rocce che difende la cresta tra la Testa Ciaudun e la Cima della Fascia;
ci muoviamo con un po’ di difficoltà tra le rocce carsiche tipiche di
questa zona, sino ad incrociare, a circa 50 mt dalla fascia rocciosa,
una incerta traccia di sentiero con rare tacche rosse: la seguiamo verso
destra, fin quando essa si perde sul pendio erboso sottostante la cima,
letteralmente coperto da un tappeto di magnifiche stelle alpine; a questo punto, non
ci resta che puntare decisamente per massima pendenza verso la cima, che
raggiungiamo con un po’ di fatica ma senza eccessiva difficoltà.
... un tappeto di stelle alpine ... |
... parete sud della Cima Fascia ... |
Per la discesa, scegliamo il classico percorso scialpinistico: puntiamo verso nordovest e, superati bici alla mano circa 20 metri
di facili roccette, posiamo le ruote sull’ampio pendio erboso che si
abbassa con pendenza moderata sul versante della val San Giovanni; con
nostra grande sorpresa, il terreno risulta sufficientemente regolare da
permetterci un divertente free-ride per prati; puntiamo sulla destra la piccola
altura posta lungo il margine sud del vallone del Cros; superato lo
sbocco del canale sud del Cros, dobbiamo risalire per circa 15-20 metri
(esattamente come nella discesa sci alpinistica); superiamo la sommità
dell’altura, non senza esserci soffermati ad ammirare, sulla nostra
destra, le imponenti guglie delle Rocce del Cros, di dolomitica
suggestione.
.. ultimi 200 m e si arriva pedalando in cima alla Fascia ... |
... discesa dalla vetta ... |
... gara a chi inventa più tornanti ... |
Al
fondo del pendio, avvistiamo l’evidente batteria di paravalanghe a
protezione della stazione d’arrivo della sciovia Marmorera, ormai da
decenni abbandonata. Qui, la pendenza severa e l’irregolarità del
terreno costringono a scendere spesso dalla sella; scendiamo quindi sulla destra
dei paravalanghe, abbassandoci di circa 50-60 metri, sino
ad incontrare la traccia erbosa della strada di servizio dei
paravalanghe; la seguiamo rigorosamente in sella alla bici e
raggiungiamo in breve il colletto ove risiede l’arrivo della sciovia.
Qui,
si può scegliere di scendere lungo la ex pista da sci in free ride,
oppure imboccare, sulla destra, un largo sentiero erboso che giunge a
mezzacosta sino alle rovine dell’arrivo dell’antica sciovia Marmorera,
ripiegando poi di nuovo verso la pista; scendiamo quindi liberamente
lungo la pista stessa, sino alla partenza della sciovia (fontana).
Ci
dirigiamo ora verso la strada sterrata che, sulla destra, porta a
Limone: la seguiamo per qualche centinaio di metri, quasi in piano, sino
a giungere in prossimità di alcune malghe (tetti Gavet) situate in
prossimità di una brusca curva verso destra:
... Rocce del Cros, dolomitica suggestione ... |
Qui, possiamo scegliere di proseguire lungo la strada, che ci porta senza difficoltà fino al paese.
Noi
scegliamo, al contrario, il sentiero che parte dalle malghe, sulla
sinistra, contrassegnato dalle tipiche tacche giallo-verdi de “lu
viasol” ( la rete di sentieri segnati intorno a Limone), che ci regala
ancora circa 300 metri
di discesa tecnica scorrevole e divertente; al fondo, il sentiero
incontra un più ampio tratturo; svoltiamo verso sinistra e quindi , dopo
un centinaio di metri circa, prendiamo un sentiero che scende verso
destra;attraversiamo un ampio prato, giungendo in breve ad un gruppo di malghe abitate; da qui, sulla destra, si raggiunge in breve la strada di discesa verso il paese.
Il giro descritto, ci ha regalato una discesa di inaspettata soddisfazione.
Occorre
però sottolineare che esso si svolge, nella parte alta, su un terreno
letteralmente circondato da dirupi rocciosi, ove quindi è assolutamente
necessario non perdere l’orientamento; meglio andarci con qualcuno che
già lo conosca e soprattutto in condizioni meteo assolutamente
favorevoli.
Buon divertimento!
ZioDodo
...ora e sempre portage! Il nostro credo ... |
Anello Limone - Lagone - Colletto Campanino - Colle della Boaria - Capanna Morgantini - Cima della Fascia - canale sud del Cros - Limone
Presenze: Bobo, ZioDodo
Quota di partenza: 1050 m (Limone - via Almellina)
Quota Max: 2495 m (Cima della Fascia)
Disl.: 1500 m
Ciclabilità salita: 85%
Ciclabilità discesa: 97%
Difficoltà: OC/OC
M4-T4-E3
Sviluppo: 27 km
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