sabato 14 settembre 2013

Fourneaux, Galambra e Vallonetto (3216 m)

Alta Valle Susa

Ambiente lunare e panorama spettacolare: da un paio d’anni i passi Fourneaux e Galambra erano nel mirino, ma le informazioni sulle possibili discese (Levi-Molinari e Val Fredda) non erano incoraggianti. Insomma … l'unica è andare a vedere cosa c’è su quel crinale fino alla Cima del Vallonetto, con le dita incrociate e la speranza di trovare un bel sentieruzzo di discesa ... e mal che vada sarà sempre un 3200 ... con la bici!

... over 3000: direzione Galambra ... (foto Luca Pre)
Lasciate le auto poco sopra Bardonecchia direzione Bacini, appena passata Rochas, a quota 1750 m, raggiungiamo su asfalto la conosciuta Decauville che con qualche chilometro di sterrato pianeggiante ci porta al lago di Rochemolles, che aggiriamo passando sulla diga e poi con il sentiero in destra orografica.
Ritrovata la sterrata per il Colle del Sommeiller, superiamo il Rif. Scarfiotti ammirando il suo bel lago verde smeraldo mentre risaliamo i classici tornanti e ci inoltriamo nel vallone sovrastante da cui si comincia ad intravedere il crinale con i passi Fourneaux e Galambra.
... il lago dello Scarfiotti ... (Foto Magister)
 A quota 2620 m lasciamo la strada per il sentiero ben segnalato da una palina.
Ci aspettano 500 m a piedi, per lo più con bici a spalle, anche se troveremo alcuni tratti ciclabili (non senza sforzo) che faranno molto bene al morale della truppa.
In un’oretta e mezza, con le doverose soste fotografiche, siamo al Passo Fourneaux Settentrionale, quota 3170 m. Il grosso della fatica dovrebbe essere fatto.
...verso il Fourneaux, con qualche tratto in sella ... (foto Luca Pre)
L’immancabile vento ci consiglia di non indugiare e risaliamo finalmente in sella per andare a ritirare il meritato premio: un bel sentiero pietroso di cresta, mai pericoloso, tutto ciclabile anche se abbastanza scivoloso.
Raggiunto il Ricovero Galambra possiamo finalmente fermarci ad ammirare il magnifico pianorone e rifocillarci a dovere in vista del tratto incognito.
Individuiamo le tacche bianco-rosse dell’Alta Via che sale dal Levi-Molinari e le seguiamo in direzione ovest, verso la Val Fredda.
... quota 3200 …che posto! (foto Magister)
 Quando le tacche piegano decisamente a sinistra (rudimentale palina “Vallonetto”) le abbandoniamo per 200 m di ripido portage su sfasciumi che ci portano ad un altro pianoro in vista della Cima del Vallonetto col ricovero nascosto dietro la crestina. Avremmo raggiunto lo stesso punto seguendo le tacche, ai posteri la scelta.
Il panorama è da urlo! Quota 3200 m e vista che spazia a 360°….
E si pedala in ambiente meraviglioso.

... cavalchiamo la vetta del Vallonetto ... (foto Magister)
Finchè arriva la fine: il pianorone da favola finisce bruscamente con un dirupo da paura. Mentre il sentiero si aggrappa alla crestina che porta al ricovero del Vallonetto ben visibile a pochi (ma attenti) passi. Michele in avanscoperta, senza bici, raggiunge il ricovero e si affaccia sulla discesa. Torna un po’ dubbioso “si cicla un po’ e un po’”. Massì, fidiamoci! Che le alternative di discesa non sono entusiasmanti.
Ci appiccichiamo come dei geki alla roccia e passandoci le bici a mano e con infinita accortezza portiamo truppa e mezzi a vedere il sentiero di discesa.
... Cima del Vallonetto, inizio discesa ... (foto Magister)
Ragazzi, tanta attenzione davvero!!! Qui un piede messo male vale un volo di una decina di metri.
Discesa…beh….dirupo! Michele è stato un po’ ottimista: è subito evidente che dovremo perdere almeno 150 m di quota su rocce e  sfasciumi senza la minima possibilità di salire in sella.
Un po’ e un po’….sì sì ?!
Passato questo tratto il sentiero diventa ciclabile, senza passaggi difficili ma sempre a ridosso o sopra la cresta e col rischio di sentire le ruote scivolare a valle.
... passata la paura, rimane il bello ... (foto Luca Pre)
Raggiunto il bivio a quota 2685 per la cresta che porterà al Colletto Vin Vert il gruppo si divide.
Qualcuno sceglie un'altra dose di portage e sale verso il Vin Vert per raggiungere poi la militare dello Jafferau e scendere sul Forte Foens con il sentiero che si prende a sinistra (un po’ poco evidente ma c’è) prima degli ultimi tornanti che salgono allo Jafferau.
Altri proseguono in discesa superando il ricovero del Vin Vert e portandosi sulla nota militare della galleria dei Saraceni all’altezza del Fontanone, per raggiungere il Forte Foens tenendo le ruote sulla sterrata e faticando un po’ meno.
Ricompattato il gruppo, imbocchiamo il sentiero Simone Perino, sempre divertente, e al ponticello di quota 1800 tiriamo dritto per chiudere questa splendida giornata con la soddisfazione di avere chiuso un girone!
 Sergix
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Dati del giro:

Anello Rochas - Decauville - lago di Rochemolles - Passo Fourneaux - Ricovero Galambra - Cima del Vallonetto - Colletto Vin Vert - Forte Foens - sentiero Perino - Rochas

Presenze: Sergix, Michele, Luca Pre, Magister, Mauro, Carlo
 
Quota di partenza: 1750 m (poco sopra Rochas)

Quota max: 3216 m (Cima del Vallonetto)

Dislivello: 1830 m

Ciclabilità salita: 65%

Ciclabilità discesa: 85%

Difficoltà: OC/OC
               M4-T3-E3


Sviluppo 38 km
  • Aggiornamenti - Varianti - Sentieri associati

13 Agosto 2008 - Forte Foëns e colletto Jafferau

28 Agosto 2009 - Monte Jafferau (2815 m) 

  • 26 Settembre 2013 - Variante di discesa lungo la Valfredda
Sull'onda dell'entusiasmo degli amici torinesi tentiamo la ripetizione della gita, ma il meteo non è all'altezza delle previsioni e verso mezzogiorno le nubi si addensano...
Al Passo dei Fourneaux la situazione precipita e il vento diventa impetuoso: scendiamo in ambiente fantastico ma con problemi di equilibrio aerodinamico al ricovero Galambra e, visto che durante la breve sosta comincia ad arrivare neve gelata, decidiamo per il ripiego sulla Valfredda.
... la musica è sempre la stessa ... si camalla!
Dal Passo Galambra (3050 m) il sentiero, segnato da rare e sbiadite tacche bianco-rosse, attraversa una pietraia non ciclabile verso destra tenedosi sotto la Punta Galambra, poi affronta un bellissimo traversone su ghiaia fine e raggiunge un pianoretto. Sempre su detrito fine e ciclabile passiamo sotto un caratteristico roccione dolomitico senza nome (q. 2849), dopo il quale, invece di mantenere la traccia, ci portiamo verso il centro del vallone con percorso free tra prati e tracce di bestiame.

... discesa lunare ... freddo polare ...
Verso quota 2400 riprendiamo il facile sentiero che, sempre in traverso, ci scodella nell'immenso pianoro delle Grange Valfredda (2245 m). Dietro di noi la Cima del Vallonetto è di nuovo baciata dal sole... mannaggia... sarà per un'altra volta, tanto i progetti non mancano!
Dalle grange scendiamo per la strada forestale (prima di una ripida rampa, breve e divertente variante sulla sinistra) e ci ricolleghiamo alla decauville, che imbocchiamo in senso contrario all'andata. Poco dopo il ponte sul rio di Valfredda una deviazione a destra scende al sentiero della Gran Bea, che corre tenendosi parallelo alla decauville qualche metro più sotto: altamente raccomandato per il percorso idilliaco nella foresta, con divertenti ondulazioni, e il fondo che dire perfetto è riduttivo. Attraversata la pista da sci si continua ancora, sempre senza scendere, fino alla bella borgata Broue e in pochi metri risaliamo alla strada dove ci attendono i mezzi.
woof
... discesa free dalla Valfredda, un nome un programma! (foto Chia82)
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro:

Anello Broue - Decauville - lago di Rochemolles - Passo Fourneaux - Ricovero Galambra - Valfredda - sentiero della Gran Bea - Broue

Presenze: Roberto, Bobo, Chiara

Quota di partenza: 1745 m (Broue)

Quota max: 3170 m (Passo Fourneaux Settentrionale)

Dislivello: 1600 m

Ciclabilità salita: 70%

Ciclabilità discesa: 98%

Difficoltà: OC/OC
               M4-T3-E2


Sviluppo 40 km

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