La valle Stura è da sempre il nostro parco giochi prediletto, quella che più di ogni altra abbiamo raccontato, quella che ogni volta riesce a sorprenderci e a regalarci itinerari memorabili ... alla trentesima recensione descritta, mai mi sarei immaginato potesse esistere un cocktail di ingredienti così perfetto: un vallone di salita tra i più suggestivi, il giusto portage di scoperta fuori sentiero, un crinale epico che regala una picchiata di 1700 m di sentiero che definire idilliaco è semplicemente riduttivo! ... non mi dilungo oltre e lascio la parola al mio amico Enri, alla sua "prima" su Cicloalp, colui che più di tutti ha creduto in questo meraviglioso progetto di "velò de montagne"!!!
Bobo
...roba da matti ... con il Matto alle spalle dei "matti" con la bici sulle spalle... |
... l'idea mi solleticava, stuzzicava, tormentava da non so quanto tempo, finchè da un anno a questa parte molte volte ho rimandato il momento: nelle mie prime intenzioni doveva essere un'esplorazione solitaria come per il M.Vaccia, ma poi l'istinto mi diceva giusto: questa volta l'esperienza andava condivisa ... e così è stato! Con Bobo ne avevamo parlato tante volte, sul vallone di salita se ne sono cantate tante, già da tanti anni (Bottalo docet & Pierricardo dictat), della discesa sapevamo poco, ma la cartografia prometteva bene, il risultato è stato degno delle aspettative. Una nuvolosa domenica di inizio ottobre si ritrova al parcheggio di Aisone un meraviglioso manipolo di ciclopirla: il President, Cavalletta, ZioDodo, Rino, Bobo, Enri ... le solite 3 generazioni e 4 provincie rappresentate!
L’
obiettivo della giornata è un anello in mtb con partenza da Aisone
attraverso il Vallone della Valletta, culmine sulla Testa Rimà, da
concludere a Vinadio dopo una discesa di oltre 1700m di dislivello
negativo. La prima parte di salita si svolge su strada asfaltata ma
chiusa al traffico motorizzato, si imbocca presso il centro fondo
(cartello per località Pinet). La strada giunti a loc. Pinet si
trasforma in sentiero e con percorso in gran parte pedalabile si
addentra nel vallone della Valletta.Il paesaggio acquista
gradualmente carattere alpino fino a giungere al laghetto inferiore,
ormai asciutto. Superata la conca prativa si sale più ripidamente
con i primi assaggi del tanto temuto portage.
... Testa Rimà portage finale ... |
... prontiiii? ... Via!!! ... inizia lo spettacolo!!! (foto Rino) |
...non ci posso credere!!! ... uno dei crinali più lunghi di tutta la Stura... |
Con le bici finalmente accomodate sulle nostre schiene abbandoniamo il sentiero per seguire l’ideale linea retta che ci condurrà sullo spartiacque verso il Vallone di Riofreddo.
Ah! il piacere di arrancare tra pietre rododendri e erbe ingannatrici con 15kg di alluminio sulla schiena è qualcosa di indescrivibile, finalmente il supplizio che cercavamo per sentirci dei veri ciclo-pirlas !!!
In disordine più o meno sparso arriviamo sulla cresta dove insieme al vento ci attende la prima razione di una visuale mozzafiato, i pochi metri che ci separano dalla vetta ci regalano il resto: ora capiamo perché i soldati erano venuti quassù a costruire una caserma!!!
... si ci rilassa sui pratoni ... laggiù in fondo Testa Rimà ... |
Una volta in vetta sono solo baci abbracci momenti di euforia stappi di bottiglie e lanci di cappello … è incredibile l’entusiasmo di tutta la banda. Inoltre la linea di discesa è davanti a noi e si scioglie l’ultima riserva sul voto da dare al giro: un 10 pieno sulla fiducia se l’è già conquistato.
La discesa si snoda sul crinale della montagna senza lasciarlo mai, il primo tratto è decisamente cicloalpinistico, un sottile sentiero è ciò che resta della mulattiera di servizio al fortino, è offre tornanti stretti al limite, e un esposto traverso ciclabilissimo ma da divieto di caduta!!!
... quasi a cima Trent, si accendono i colori ... |
La discesa continua e sembra non finire mai con infinite curve e tornanti via via più scorrevoli fino a sfociare sulla strada di servizio delle batterie Serziera e Piroat, dove ci attende l’ultimo tratto di discesa: il regalino finale è anche il tratto più tecnico di tutta la gita (circa 200 m di disl. decisamente T5/OC+) , fino a bagnarci i piedi nel fondovalle a Pratolungo!!! Di qui per bitume fino alla macchina attraversando Vinadio.
... "Cavalletta" Style ... (foto Rino) |
Enri le Fou
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro:
Anello
Aisone - località Pinet - lago inferiore della Valletta - Testa Rimà
- Cima Trent - Punta Crosa - Forte Serziera - Forte Piroat -
Pratolungo - Vinadio - Aisone
Presenze: Bobo, ZioDodo, Rino, Enri le Fou, Amedeo (Cavalletta), Gian (The President)
Quota di partenza: 834 m (Aisone)
Ciclabilità salita: 70%
Ciclabilità discesa : 100%
Difficoltà: BC/BC+(OC+)
M3-T3(T5)-E3
Sviluppo: 32 Km
- Aggiornamenti - Varianti - Sentieri associati
30 Giugno 2012 - Gran Tour del Monte Matto
8 Giugno 2014 - Cima Crosa, Cima Trent e vallone di Palla
- 5 Luglio 2017
A distanza di 5 anni proviamo a ripete la gita avendo il solo pomeriggio a disposizione (partenza da Aisone alle ore 15,30 arrivo in vetta alle 19,00!!!). Sotto trovate il video che forse meglio di tante parole riesce a rendere l'idea della bellezza di questo itinerario ...
6 commenti:
Bel giro peccato non essere riuscito a raggiungere la cima, causa nebbia e scarsa visibilità in oltre erano le 17.15 ed ero a 2300 metri così vicini alla metà e pur così lontano... Peccato sarà per la prossima volta.
Io, Alessio e Giorgio abbiamo ripetuto il giro ieri. Portage molto impegnativo su pendio ripido e privo di sentiero. Da amatori del genere. La discesa è divertente e panoramica. Sentieri conservati bene.
Giro magnifico, il portage non l'ho trovato così tragico nonostante non sia un amante del genere. Discesa spettacolare.
Accertarsi delle condizioni meteo perché con fondo appena umido la discesa diventa impraticabile.
Al laghetto inferiore (circa quota 1900) c'è una fontana.
Ciao! Mi sembra un giro spettacolare. Lo vorrei fare questo fine settimana. Secondo voi troverò ancora neve che mi impedisca di chiudere il giro?
Bellissimo giro fatto oggi in solitaria. La strada sarebbe chiusa per lavori di ripristino della carrozzabile ma non c'era nessuno. Comunque la strada arriva fino a 1700m circa. Poi sentiero che peraltro ho perso velocemente e ritrovato 100m di dislivello dopo. Molta vegetazione e molti insetti. Ambiente ancora ricco d'acqua con qualche nevaio. La discesa è davvero bella, tecnica alpina anche troppo all'inizio poi sempre più agevole sullo spartiacque. molti tornanti. Dopo Punta Crosa sembra un bike park con festa del tornantino. Davvero divertente. Dopo il forte molto più tecnico con pietre ma fattibile. Nel complesso esaltante.
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