Un vallone che in chiave invernale e con gli assi ai piedi conosciamo come le nostre tasche, ma che ancora non ci aveva ospitato a bordo delle nostre bighe! Una gita completa a cui non manca veramente nulla ... prestare molta attenzione ai primi adrenalinici metri di discesa dal Colle di Ciotto Mien ... assolutamente vietato cadere! ... la descrizione questa volta è a cura del giovinastro...
Bobo
... il cavo c'è!!! ... fatene buon uso!! |
Quando il buon Wild mi chiama un giorno prima della partenza di quello che doveva essere "l'uscita
dell’anno" e mi comunica che non se ne fa niente a causa di una frana
che ha danneggiato il sentiero rimango abbastanza amareggiato …
anche dopo aver sentito Bobo che mi prospetta il "ripiego" mi rimane un po’ di dubbio: persevero
nel ciclo-pirla-alpinismo o mi prendo una giornata per mettere le
mani vicino alla roccia? Fortunatamente alla fine ci casco di nuovo e
tiro fuori il mio fedele traliccio
e alle 9,30 siamo a Vernante
(785m), la partenza del giro di oggi.
Alla chiamata risponde un variegato gruppo di 7 "biker
d'alta quota" che copre tre generazioni e quattro province del nord
Italia.
Da Vernante ci spariamo i primi chilometri su asfalto, direzione Limone Piemonte, ma
fortunatamente con qualche taglio su sterrato passano in fretta e in
breve ci ritroviamo a Limonetto (1294m); dal parcheggione degli
impianti prendiamo la feroce rampa bitumata seguendo fedelmente le indicazioni
per il Colle di Ciotto Mien.
In breve finisce il bitume, e da ora in avanti il terreno sarà
decisamente più interessante! Il fondo è molto buono, pendenza sostenuta, ideale per
salire rapidamente e senza stancarsi troppo.
La mulattiera giunge a un pianoro dove dobbiamo tenere la destra e proseguire in direzione del Colle; qui la salita si fa più impegnativa e in qualche tratto prendiamo la bici in spalla, un po’per abitudine, un po’ perché in alcuni tratti facilita la salita; Monica ci stupisce con un perfetto “portage alla francese” e sembra quasi insofferente a tenere la bici appoggiata sullo zaino. Il sentiero si mantiene costantemente bello, risalendo i pendii tra il piramidale monte Chiamossero e la costiera del Creusa e questo allevia di parecchio la fatica… Dopo poco più di 400 m di portage/spintage siamo sul colle di Ciotto Mien (2274 m), che concede pure gli ultimi metri pedalati.
Il panorama che si apre sulla Val
Grande è stupendo e vista la quasi assenza di vento, ci regaliamo la
pausa culinaria più lunga della giornata!
Prima di godere dei favori della gravità ci tocca ancora un breve tratto di “ravanage”: il sentiero che scende nel Vallone degli Alberghi è il tipico sentiero aereo ed esposto, tracciato su una cengia di sfasciumi e attrezzato con un bel cavo. Occorre fare molta attenzione per non scivolare ma soprattutto per non catapultare a valle una miriade di pietre che si muovono… Rino, nell'incosueto ruolo di biker saggio, tenta di impressionarci tirado fuori fettuccia e moschettone con il quale costruirà un imbragatura d'emmergenza; mi ha fatto pure portare venti metri di cordino che però rimarranno nello zaino, … ciclopirla, si!!! ... ma previdenti!!!
..."voglia di Portage" ... ovvero, bici in spalla anche quando si può pedalare! |
La mulattiera giunge a un pianoro dove dobbiamo tenere la destra e proseguire in direzione del Colle; qui la salita si fa più impegnativa e in qualche tratto prendiamo la bici in spalla, un po’per abitudine, un po’ perché in alcuni tratti facilita la salita; Monica ci stupisce con un perfetto “portage alla francese” e sembra quasi insofferente a tenere la bici appoggiata sullo zaino. Il sentiero si mantiene costantemente bello, risalendo i pendii tra il piramidale monte Chiamossero e la costiera del Creusa e questo allevia di parecchio la fatica… Dopo poco più di 400 m di portage/spintage siamo sul colle di Ciotto Mien (2274 m), che concede pure gli ultimi metri pedalati.
... ci siamo, Colle di Ciotto Mien ... (foto Rino) |
Prima di godere dei favori della gravità ci tocca ancora un breve tratto di “ravanage”: il sentiero che scende nel Vallone degli Alberghi è il tipico sentiero aereo ed esposto, tracciato su una cengia di sfasciumi e attrezzato con un bel cavo. Occorre fare molta attenzione per non scivolare ma soprattutto per non catapultare a valle una miriade di pietre che si muovono… Rino, nell'incosueto ruolo di biker saggio, tenta di impressionarci tirado fuori fettuccia e moschettone con il quale costruirà un imbragatura d'emmergenza; mi ha fatto pure portare venti metri di cordino che però rimarranno nello zaino, … ciclopirla, si!!! ... ma previdenti!!!
... due ruote son meglio della picca ... (foto Rino) |
Superate le difficoltà si sale in sella, prima parte ciclabile ma abbastanza impegnativa a causa del fondo smosso, fino al bel laghetto degli Alberghi (2038m). Breve sosta per vedere il lago e fare un po’ gli “asini” sulle roccie intorno e la discesa prosegue così come il divertimento … la parte più tecnica è finita ma questo non significa che ora sia meno divertente, anzi!
... si ci rilassa ai piedi del Frisson incapucciato ... |
Da Palanfrè a Vernante le opzioni sono
due: o si scende su bitume (...non sia mai!!!) o si prosegue su
sentiero per la “Via di Teit” ... scelta ovvia!!!…. due tornanti
su asfalto e in corrispondenza della balise “La Via di Teit”
prendiamo la piccola traccia che sale sulla sinistra e si inoltra nel
bosco.
Da subito si inizia spingere con pendenze abbastanza sostenute, poi ci aspettano diversi mangia-e-bevi … il sentiero una volta raggiunti i 1500 m di altezza si mantiene sempre in quota attraversando diverse vallette ed impluvi laterali con un susseguirsi di saliscendi su una traccia non troppo battuta ma, fortunatamente, segnata abbastanza bene (tacche gialle).
Soltanto in
corrispondenza di un tratto di discesa che attaversa delle fascie
prative perdiamo di vista il sentiero buono e questo ci costa
ulteriore fatica per la ricerca della traccia che rimaneva più in alto …
un buon quarto d’ora perso.
Da subito si inizia spingere con pendenze abbastanza sostenute, poi ci aspettano diversi mangia-e-bevi … il sentiero una volta raggiunti i 1500 m di altezza si mantiene sempre in quota attraversando diverse vallette ed impluvi laterali con un susseguirsi di saliscendi su una traccia non troppo battuta ma, fortunatamente, segnata abbastanza bene (tacche gialle).
... il digestivo ... prima rampa con Palanfrè sullo sfondo ... |
Si attravesano tantissime borgate segno di un'antica fiorente cultura montana purtroppo ormai
abbandonata, i famosi “Teit”: gli elenchiamo in ordine di
apparizione, ma forse qualcuno può esserci sfuggito: Tetti Cucet
(1505 m), Tetti Doni (1482 m), Tetti Bertaina (1320 m), Tetti David
(1280 m), Tetti Colletta (1226 m)
La stanchezza si fà sentire e inizio quasi a
pentirmi di non aver preso l’asfalto ma, fortunatamente, finiscono
i sali-scendi e inizia la discesa vera e propria, l’ultima
della giornata, una di quelle cavalcate che ti mette la voglia di
rifarti tutta la salita per poterla gustare di nuovo… all’inizio
non sembra nulla di diverso dalle solite discese alpine (quindi
bella…), ma appena inizia la parte nel bosco, goduria, un single track spettacolare che a tratti fa addirittura venire il dubbio che non sia stato
lavorato apposta per noi biker!! Sicuramente una discesa che andava
fatta ...
Concludiamo così un itinerario nato come ripiego ma che si è rivelato uno dei più divertenti della stagione!!
Amedeo "Cavalletta"
..."La Via di Téit"... |
Traccia GPS
Mappa
Disl: 1950m circa
Mappa
Dati del giro:
Anello Vernante - Limone Piemonte - Limonetto - Colle di Ciotto Mien - Lago degli Albergh - Palanfrè - la Via dei Tèit - Vernante
Presenze: Bobo, Zio Dodo, Amedeo (Cavalletta), Rino, Monica, Gualty, Fabrizio
Quota di partenza: 785m (Vernante)
Quota Max: 2272m (Colle di Ciotto Mien)
Anello Vernante - Limone Piemonte - Limonetto - Colle di Ciotto Mien - Lago degli Albergh - Palanfrè - la Via dei Tèit - Vernante
Presenze: Bobo, Zio Dodo, Amedeo (Cavalletta), Rino, Monica, Gualty, Fabrizio
Quota di partenza: 785m (Vernante)
Quota Max: 2272m (Colle di Ciotto Mien)
Disl: 1950m circa
3 commenti:
AAAARRRRGGGHH!!!
Invidia viscerale :D
Quando la caviglia tornerà a posto, potro di nuovo unirmi al gruppo di ciclomasochisti!
Marco(Ilpazzo/zoppo)
grandissimi come sempre .. :))
sono anni che vado da quelle parti con gli sci, e pensavo che in bici non ci fosse nulla di particolare..
dopo questo resoconto ho possibilità: partire prima della stagione invernale!
ciao
sandrullo
Ciao Bobo, sono andato oggi a fare questo itinerario, da piangere, veramente spettacolare. Bravi nell'aver scoperto questo anello.
Luciano Savarino CAI Pinerolo
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