Ubaye - Queyras
Una delle classiche che ci mancavano ... forse la lacuna più grave, perché è difficile in un itinerario di così piccolo sviluppo chilometrico, quasi perfettamente abitumico, concentrare salite facili, salite dure, portage
, pratoni scorrevoli, tornantini, crestoni a fil di cielo... d'altronde siamo o non siamo al confine tra due paradisi del biker?
Bobo & Woof
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... il "Serpentone Bianco" entra di diritto tra le "Grandi Discese" ... |
L'agguerrito gruppo di oggi si ritrova in quel di La Barge, provincia di Maljasset (1877 m), e alle dieci si comincia a pedalare (unica pecca: 190 km da casa, ma non potevano metterceli più vicini questi posti?). Dopo l'ultima casa di Maljasset prendiamo l'indicazione a sinistra per Ceillac (!) e pedaliamo su un sentierino nei campi fino a una grande croce isolata appena sopra Combe Brémond. Il sentiero, senza nessuna indicazione, piega bruscamente a sinistra e dopo una rampetta ciclabile ci presenta subito il saldo del
portage odierno: 400 metrozzi belli tosti, al sole, tra radi boschetti di pino e tornanti sassosi.
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... cammallage ... |
Per fortuna alla Cabane de Tronchet (2400 m) il pendio si addolcisce e riusciamo di nuovo a rimontare in sella su piacevolissimi pratoni, scegliendo le tracce più facili, mentre il panorama sull'Aiguille de Chambeyron si spalanca alle nostre spalle. In due orette siamo alla prima meta, il col Tronchet (2661 m), e mettiamo un piede in Queyras: un vallone idilliaco che scende verso Ceillac, là in fondo i ghiacci del Pelvoux, sulla destra il luna park
Bramousse-Fromage. La destinazione è alla nostra sinistra, in cima a un'improbabile barra rocciosa su cui Sborder comincia a cercare il prossimo canalino...
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... la prima parte impegnativa del Col Tronchet ... |
Via, prima discesa, dopo una serie di tornantini facili ma dal fondo un po' sabbioso ci allunghiamo in un entusiasmante pratone dove anche le bici più scarse volano, ci lasciamo sulla sinistra una casetta (q. 2221) e piombiamo nel bosco su un sentierone sostenuto. Quasi subito però si incontra un cartello (2170 m ca.) e un battutissimo sentiero sulla sinistra, direzione Lac de S.te Anne, che manca sulle cartine: a una prima rampetta segue un tratto che dire celestiale è riduttivo, si pedala quasi sempre in un rado lariceto su fondo fantastico e si incrociano i numerosi "pedoni" che salgono da Ceillac (volendo è possibile allungare il giro scendendo a Ceillac e risalendo per le piste da sci, ma qui è sicuramente "più" imperdibile).
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... si sale in direzione del Lac de S.te Anne ... |
Una ripida rampa, probabile pista da sci, conduce alla conca del verdissimo Lac de S.te Anne (2403 m), in cui si specchia il versante più misterioso del Pic della Font Sancte, e prendiamo un po' di fiato prima dell'ultima salita.
Superata a spinta la conca del lago ritroviamo un sentiero ciclabile che punta verso il Col Girardin (2699 m), dove arriviamo scegliendo le tracce più abbordabili.
Alla nostra sinistra,dopo un breve traversino sul versante Ubaye, si spalanca un crinalone detritico, molto stabile, solcato da un'incredibile serpentina: risaliamo con le bici al fianco e troviamo una casetta dall'aspetto familiare... un "poste optique" gemello di quello sull'indimenticabile
Crête des Chambretts, che infatti scorgiamo là in fondo, proprio davanti all'Izoard!
La cresta continua con un dolcissimo saliscendi, pedalabile in velocità, sospeso tra cresta e cielo, appeso al baratro che precipita verso il Vallon de Tronchet, e in un attimo siamo alle roccette della Tête de Girardin (2875 m).
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... stili a confronto ... |
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... uno scatto dalla vetta della Tête de Girardin ... |
Panorama mozzafiato anche se con parecchie nuvole, da qui vediamo praticamente ogni metro percorso in salita e in discesa, foto di rito, via, torniamo al telegrafo e pregustiamo il momento topico di oggi, l'agognata discesa sul crestone vista e stravista in mille foto racconti e relazioni.
La sensazione è difficilmente descrivibile, ci lasciamo galleggiare sul vento e in due minuti siamo in fondo al pendio, ci giriamo e guardiamo il pendio con le serpentine "firmate" come una discesa su farina!
Di nuovo in Ubaye, il gioco si fa duro...
Perdiamo i primi 150 m di quota su tornantini ripidi, dal fondo molto smosso, poi ci lasciamo correre su dolci pratoni e alla base di un'altra dura rampetta incontriamo una provvidenziale fonte. Ancora un pezzetto facile e al bivio di q. 2388 prendiamo il GR5 verso destra, giudicato più ciclabile dai cugini d'oltralpe rispetto al sentiero diretto.
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... curve su farina? ...no curve sul Girardin!!! |
Rimontiamo qualche metro con un traverso eccezionalmente esposto, da fare tassativamente bici al fianco, e superato il costone torniamo in sella su un sentierino magicamente tracciato nei ginepri, che perde velocemente quota ormai in vista del fondovalle. Si entra in un rado boschetto e il fondo, oggi molto secco e smosso, diventa molto selettivo per le doti di galleggiamento necessarie. L'ennesima sagra del tornantino si conclude sulla strada, pochi metri a monte della partenza, e chiude 1000 metri esatti di discesa in grado di soddisfare il biker più scafato.
Missione compiuta!
woof
Aggiornamenti:
Abbiamo risalito da Maljasset il sentiero diretto fino alla quota 2388 m per poi ridiscendere sul sentiero già percorso (GR5) chiudendo così un breve anellino: confermiamo senza più alcun dubbio che come paventato il sentiero fatto in salita và evitato anche in discesa perchè troppo ripido e pieno di pietre... se volete divertirvi questa volta seguite le nostre tracce!!!
Bobo
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... GR5, appena passato il tratto esposto (foto Wild)... |
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro:
Anello Maljasset - Col Tronchet - Lac de S.te Anne - Col et Tête de Girardin - Maljasset
Presenze: Roberto, Bobo, ZioDodo, Sborder, Calca
Quota di partenza: 1877 m (la Barge di Maljasset)
Quota Max: 2875 m (Tête de Girardin)
Disl: 1570 m
Ciclabilità salita: 65%
Ciclabilità discesa : 99%
Sviluppo: 21,5 Km (asfalto: 1.5 km)
1 commento:
10 agosto 2020
Gran bel giro. Un po'faticoso per me diversamente giovane ma il serpentone del Girardin è fantastico e ne è valsa la pena. L'itinerario è in perfette condizioni.
Piarosa Vigagni
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