Un’altra puntata in terra di Francia per provare un sentiero che secondo le cartine promette grandi soddisfazioni con relativamente poco sforzo. La zona è quella ben conosciuta del Moncenisio, costellata di forti, tra i quali quello del Mont Froid, meta odierna, da noi spesso sfiorato ma mai raggiunto.
Zio Dodo
... qualcuno dei nostri in vetta le bici ce le aveva già portate anni addietro ... (foto archivio 2005 - Bobo) |
Lasciata l’auto a Termignon con le scorte idriche necessarie per tutto il giro, prendiamo lo Chemin du Petit Bonheur in direzione nord, che lasciamo presto per una sterrata sulla destra con indicazione Replats des Canons.
In un paio d’ore di lunghi tornanti dal fondo in ottimo stato e fastidiose mosche raggiungiamo il Replat (quota 2090 m), arrivo della seggiovia. Breve sosta spuntino e ripartiamo, sempre nel bosco, prendendo a destra per il Col de Sollieres. Gli alberi cominciano a diradarsi e i ghiacciai della Vanoise si fanno largo tra le cime.
A quota 2300 circa troviamo un bivio: la nostra strada è quella di sinistra (andando dritto troverete un maremmano poco incline alle nuove amicizie). La pendenza è costante, mai eccessiva, ormai il bosco è sotto di noi e lo sguardo spazia verso ovest sulla Vanoise, con suoi ghiacciai ed alcuni sentieri che paiono molto invitanti. Purtroppo da giugno di quest’anno il Parc National de La Vanoise ha emesso un comunicato che limita l’uso della mountain bike a pochi sterratoni, molto panoramici ma per nulla tecnici. Ne abbiamo una copia, se a qualcuno serve, basta chiedere.
A quota 2440 m, dopo una lunga curva verso sinistra, ci si apre davanti il bellissimo traverso militare, ormai ridotto a sentiero ma tutto ancora perfettamente ciclabile, che ci porta dolcemente al Col De Sollieres (2639 m). Sulla cima di fronte a noi vediamo i ruderi del forte del Mont Froid con quel che resta degli ultimi tornanti che lo raggiungevano, ormai quasi totalmente sepolti dalle frane.
Giunti al colle, in passato avevamo seguito il sentiero contrassegnato dalle tacche con stella azzurra su fondo bianco che porta al lago del Moncenisio attraverso alcuni bellissimi affioramenti di gesso. Oggi invece proseguiamo verso il forte pedalando ancora per qualche minuto fino all’evidente palina appena sopra le vecchie caserme, alla quale appoggiamo le bici per raggiungere a piedi la cima, 100 m più in alto.
Da sopra vediamo che sarebbe stato meglio portare con noi i VTT perché il breve sentiero di cresta e la discesa sulla balise sono tranquillamente ciclabili. Sarà per la prossima volta.
Ci aggiriamo fra quel che resta dei muri, imbattendoci in due archi di pietra inaspettatamente sopravvissuti.
In pochi minuti siamo di nuovo in sella. Scendiamo a fianco delle casermette sulla larga traccia inerbita, seguendo le tacche gialle che ci fanno perdere quota con alcuni tornanti scavati dall’acqua ma comunque ciclabili. 200 m più in basso, alla vista di un ricovero, le tacche spariscono, ma vediamo laggiù sulla destra il sentiero che dobbiamo raggiungere quindi scendiamo per prati facendo attenzione alle tane delle marmotte, fino a ritrovare le tacche.
Il sentiero pressoché pianeggiante che aggira il Mont Froid mantenendosi a quota 2050-2100 si rivela una bellissima intuizione: qualche passaggio tecnico ma nulla di insormontabile, mai troppo esposto, molto panoramico, alla portata di tutti.
Aggirato il crinale, superate alcune baite e qualche distesa di pinaioli, il sentiero si innesta nella sterrata cha sale da Bramans. La seguiamo in salita per un quarto d’ora, dando anche poco peso al sentierino che parte alla nostra sinistra a quota 2180 m. che invece avremmo dovuto prendere. Accortici dell’errore poco dopo, optiamo per un traversino che parte da un tornante, in corrispondenza di un piccolo ricovero per animali. Comunque dobbiamo dirigerci verso un sentiero indicato dalle carte sulla dorsale davanti a noi, che passa per Le Pres. Ci imbattiamo in una bella baitina in legno di recente costruzione e dobbiamo nuovamente scendere per prati fino al sentiero che vediamo in mezzo agli alberi, sul limitare del bosco.
Qualche goccia di pioggia da un cielo ormai chiuso ci consiglia di non stare più a pensare tanto e andar giù per la via più breve: una larga traccia abbastanza ripida e di frequente coperta di pigne che ci porta sul paesino di Sollieres da dove, con la comoda sterrata a bordo del fiume, raggiungiamo Termignon e chiudiamo il giro.
Zio Dodo
Dati del giro:Anello: Termignon – Col de Sollieres – Mont Froid – Termignon
Presenze: Ziododo, Sergix
Quota di partenza: 1300 m (Termignon)
Quota Max: 2681 m Caserme sotto il Mont Froid , 2822 Mont Froid
Disl.: 1600 m (+ 140 per il forte)
Ciclabilità salita: 100%
Ciclabilità discesa: 100%
Difficoltà: BC/BC+
Sviluppo: 31 km
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