Grazie a un autunno particolarmente mite ci ritroviamo nella nostra valle preferita per toglierci una “mancanza”. Questa volta uniamo una super-classica a un itinerario poco conosciuto; il risultato è un grandioso anello in quota dalle grosse emozioni cicloalpinistiche.
... la bella militare ... |
Stessa zona di due settimane fa, ma questa volta si converge a Pietraporzio (1300 m) con l'ormai consueta e collaudata formazione ligure-piemontese che lamenta l'assenza del fido Braccus ... che visto il gitone di oggi piangerà lacrime amare...
Il primo tratto del percorso segue fedelmente l'itinerario n°37 descritto sulla "Bibbia" degli amanti della Vtt, ovvero il libro “Mountain bike sulle strade militari alpine”, redatto dall'amico Guido nel lontano 1991.
Dal centro del paese attraversiamo lo Stura per risalire il vallone del Piz seguendo le indicazioni per il rifugio Zanotti. Iniziamo subito a faticare malgrado il tratto iniziale sia asfaltato, a causa di una pendenza notevole e continua almeno fino al Piano della Regina dove termina il bitume sostituito da una bella carrozzabile militare in ottimo stato di conservazione. Attraversato il pianoro proseguiamo a risalire il vallone fino a una seconda depressione sulla quale spicca un enorme larice secolare dove sono inevitabili le foto di rito.
Passiamo a fianco del Gias del Piz e tralasciamo il bivio per il rifugio Zanotti; la strada, ormai in vista del passo, continua con una serie di tornanti magistralmente realizzati dal genio militare. L'ultimo tornante in galleria è la ciliegina sulla torta di un'opera colossale.
Ed eccoci sulla prima delle due mete della giornata, il passo Sottano di Scolettas (2223 m), un panoramico balcone sulle valli del Piz e di Pontebernardo. Dopo aver ammirato la nostra prossima salita che abbiamo stampata lì di fronte, iniziamo la discesa in direzione del Rifugio Talarico.
Da subito la militare lascia spazio a un evidente sentierino che nella parte iniziale attraversa ampi pratoni dalla pendenza modesta e rilassante, mentre nel finale verticalizza con infiniti tornati stile "toboga", tutti perfettamente ciclabili! In breve arriviamo, col sorriso sulle labbra, proprio di fronte alle costruzioni che circondano il rifugio Talarico (1720 m).
Sappiamo benissimo cosa ci aspetta adesso, visto che il primo tratto è in comune col Colle Panieris quindi rifacendosi alla precedente relazione ... "Puntiamo su per il vallone e al primo bivio (1900 m) seguiamo a destra il segnavia GTA (nessuna indicazione) alzandoci con impegnativi tornanti sul fianco sinistro della valle. Superiamo il Gias di Stau (2069 m) e il pilone degli Alpini (2385 m)" ... qui, tralasciamo il sentiero per il colle Panieris e svoltiamo a destra per il colle di Stau.
Il colle di Stau (2500 m) è decisamente più basso del Panieris (2675 m), quindi in breve tempo e pedalando praticamente quasi tutto il percorso arriviamo sulla cima Coppi di oggi. La salita ci è piaciuta moltissimo, ma il panorama sul colle è a dir poco commovente con l'Oronaye lì davanti e dietro di noi l'Ubac, l'Ischiator e spuntano pure l'Argentera e, lontanissima, la Bisalta...
Un po' distratti ... e da buoni ciclopirla come insegna il compianto maestro ... ci complichiamo la vita sbagliando il sentiero di discesa nonostante le indicazioni!!! Va beh!!!
L'errore che commettiamo è quello di prendere l'evidente sentiero che taglia sulla sinistra ma che in breve scompare miseramente ... Questo ci costa un centinaio di metri di ravanamento nella pietraia, prima di ritrovare il GTA.
Finalmente ritrovata la retta via si inizia nuovamente a godere: tutto puro single track, con tratti veloci, tornantini tecnici, traversi idilliaci, il tutto perfettamente ciclabile salvo qualche breve strappo ripido su cui non ci azzardiamo (...ma a conoscerlo forse si fa tutto in sella!!!).
In breve siamo al bivio (palina) sul rio Forneris dove convergono la discesa dei Becchi Rossi, la salita per il colle del Ferro (sx) o paesino di Ferrere (dx) e la nostra del colle di Stau. Noi attraversiamo il ponticello e ci avventuriamo lungo una quarta e poco evidente via, che scende costeggiando la sinistra idrografica del rio. Dopo un breve tratto un po' tormentato il sentiero diventa bellissimo e via, un'ennesima "sagra del tornante" che letteralmente esalta tutti i partecipanti.
In prossimità di un prato convergiamo sul sentiero che ben conosciamo proveniente da Ferrere e percorso durante il giro dei Beccchi Rossi; prestando attenzione alla traccia, che si perde un po' a causa dei pascoli, arriviamo a una carrozzabile larga e sterrata, che in breve ci conduce al Villaggio Primavera sotto Bersezio. Da qui con un paio di km su statale, evitando accuratamente le gallerie con la vecchia strada, arriviamo al punto di partenza.
Bobo
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro:
Anello Pietraporzio - Piano della Regina - Passo Sottano di Scolettas - Rifugio Talarico - Gias di Stau - Pilone degli Alpini - Colle Di Stau - Rio Forneris - Villaggio Primavera - Pietraporzio
Presenze: Bobo - Rino - Zio Dodo - Sergix - Paolo (il Maestro)
Quota di partenza: 1300 m (Pietraporzio)
Disl: 1800 m
Ciclabilità salita: 97%
Ciclabilità discesa :99%
Difficoltà: BC+/OC
Sviluppo: Km 31 circa
10 commenti:
caro Fido Braccus, non ti crucciare: l'anno prossimo lo rifacciamo e ci aggiungiamo anche il Puriac!!!
Sergix
ma vi siete fermati!!!! viva i mesi autunnali
Salve a tutti !
Sono un gestore della Casa per Ferie "Regina delle Alpi"... la struttura vicina al Talarico.
Grazie al vostro blog ho iniziato a capire cosa spinge le persone a vivere la nostra montagna a bordo di una bici. In realtà vi ho sempre considerati un po' "pazzi", in senso positivo, ovviamente.
Se nei vostri viaggi vi ricapita di passare dalle nostre parti, veniteci a trovare, saremo lieti di offrirvi un buon caffè o un bicchiere di genepy.
Grazie!!! Appena le condizioni meteo e la neve lo consentiranno non mancheremo di farvi visita ... del resto la valle Stura è indiscutibilmente una delle nostre mete favorite ... magari ora è più probabile che ci vediate con i "legni" ai piedi al posto delle ruote ...
salutoni Bobo
Caro Gestore della casa per ferie, verremo sicuramente, almeno così tu che l'hai capito, potrai spiegarci perchè lo facciamo.
:-)
sergix
Complimenti ragazzi, veramente bello il giro,fatto oggi 30-7-10 con Aldo e devo dire che mi ha antusiasmato! già la scorsa settimana avevo fatto da Pianche-Migliorero-portage su al passo Rostagno.Zanotti e giù al Gias del Piz poi risalita allo Scolettas e discesa al Talarico con rientro sulla strada dell'inverso fino a Pianche. Devo comunque dire che la discesa dallo Stau è bella tosta!! sono giri riservati a pochi
fatto sabato solo colle di stau dal villaggo primavera con il mitico Leo, che ha ne ha compiuti 51 in cima al colle!!!
condizioni strepitose su tutto il percorso e...temperatura estiva!!!
enri le fou
(en attendant le B-B&B&B)
giro fatto domenica 19/07/2015. In 6 anni il paesaggio pare essere leggermente cambiato. La salita allo Scolettas presenta zone franate, una in particolare obbliga a scendere e arrampicare bici in spalla, praticamente all'inizio. La salita fino alla militare pesa (va detto, per questi giri bisogna avere una riserva di fiato e gambe estrema, perchè le pietraie infinite sono dure da pedalare), e bene o male è pedalabile tranne alcuni tratti stretti. La discesa è pessima, ridotta una pietraia a tratti pericolosa e che sul finire si circonda di vegetazione. Più che sorriso sulle labbra, sono state bestemmie a gran voce. La seconda parte, essendo un pò provati, ha dimezzato il gruppo ma si tratta di nuovo di pendenze e fondo da superare solo con molto fiato e gambe ancora attive, e che presenta circa a metà una frana.
Per quanto ci riguarda, certi paesaggi meritano di essere goduti ma a piedi, la due ruote è stata solo un peso, sia in salita per i lunghi tratti di portage che in discesa per lo stesso motivo e per il fondo pietroso, noioso come pedalare sulla ciclette.
Fatto il solo Scolettas il 20 luglio (lo Stau l'ho già percorso un mesetto prima insieme ai Becchi Rossi).
Salita ripida e faticosa nei tornanti che superano la cascata (tra il pian della regina ed il larice secolare). Dal bivio per lo Scolettas in su la strada rimane un vero capolavoro: due tornanti solo leggermente franati ma nulla di insuperabile con 3 metri bici a fianco.
Ci si ferma, eccome, ma non per colpa della strada ma per la bellezza del posto: foto d'obbligo!!
Direi un M2/M3
Discesa: prima parte divertente e facilissima per prati (un T2 con esposizione E2), poi superato il panoramico costone a picco sulla valle inizia la sagra del tornantino: sicuramente un pò rotta e scavata ma pendenza mai proibitiva e raggi di curva giusti! T3/T4 e non di più.
In definitiva: vi divertirete!!
Come detto sopra Stau fatto con un insolito Becchi al Rossi al contrario.
Salita allo Stau spettacolare: la primissima e corta rampa non deve ingannare; superata quella la pendenza diminuisce e si sale benissimo. Breve spintage (non c'è il caso di fare portage) sopra il gias e poi di nuovo in sella. Discesa più tecnica dello Scolettas (occhio al filo spinato nei primi metri di discesa): per via dell'esposizione e della pendenza. T4 salvo un tratto centrale a T2.
Percorso in data 03/08/2015 l'anello corto che comprende la salita al passo Scolettas e la discesa al Talarico/Prati del Vallone.
La salita è bellissima,un po'dura in alcuni tratti. La fatica viene ripagata dai panorami mozzafiato. Una volta arrivati al passo la vista è strepitosa a 360 gradi.
La discesa è stata abbastanza impegnativa, forse perchè era piovuto da poco e il grip era un po' scarso. Al rifugio "Prati del Vallone" (di nuova gestione ex "Zio John") ci siamo rifocillati con un buon pranzo e riposati all'ombra degli alberi.
Giro consigliato a chi è già un po' allenato. Non per principianti.
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