A Savona iniziano le Alpi, e in questo breve ma intenso giro scopriamo come si spingono fin dentro la città. Pur svolgendosi nelle immediate vicinanze dell'abitato, questi itinerari permettono in pochi minuti di tuffarsi in una vegetazione rigogliosa e intatta in cui agli antichi boschi e coltivi, segnati dai resti delle case coloniche e dai vecchi senieri, si alterna la vegetazione spontanea della lecceta e della macchia mediterranea. L'itinerario proposto è un semplice assaggio della capillare rete di carrarecce e sentieri che rappresentano la quotidiana "palestra" per i bikers savonesi.
Accesso: dal centro di Savona in direzione Torino, al termine di Corso Ricci (rotonda) prendere per Santuario e lasciare l'auto nel piccolo parcheggio all'inizio della strada, di fronte alla borgata di Lavagnola.
Superato il parcheggio svoltiamo quasi subito a destra sul caratteristico ponte medioevale, immettendoci sulla vecchia strada per Santuario. Percorsi 150 m svoltiamo ancora a destra, direzione Marmorassi, su una larga strada asfaltata che si impenna passando sotto la ferrovia (trascurare la deviazione a destra per S. Nazario) e poi a fianco della caratteristica funivia del carbone, costruita nel 1919 per collegare il porto di Savona con le zone industriali della valle Bormida e tuttora sferragliante (se non ci capitate di domenica!).
Ci si alza rapidamente con una serie di tornanti, un tratto pianeggiante e un'altra coppia di tornanti. A questo punto, seguendo le indicazioni escursionistiche, si svolta bruscamente a destra su una stradina sempre asfaltata (km 2.3, 138 m) che sale tra coltivi e villette. La pendenza da sostenuta si fa estrema con numerose rampe oltre il 20% e si addolcisce al termine dell'asfalto (290 m).
Si prosegue ora su una bella sterrata che, come troppo spesso accade negli ultimi tempi, in brevi tratti ha subito delle selvagge nonché inutili asfaltature. Attraverso un bel bosco misto, dove la vista spazia dal mare ai monti dell'alta valle Bormida fino alle vette del cuneese, si giunge alla confluenza con via Ranco (km 5.0, 369 m) che seguiamo in direzione Savona verso destra, prima in lieve salita e poi in piano. In corrispondenza di un panoramico curvone e dei resti di una cavetta abbandonata (monte Cucco, 389 m) si scende una ripida rampa, in parte asfaltata, fino a un quadrivio con cartello stradale (passo Pian di Grano, km 7.1, 315 m). Qui si aprono due possibilità:
1. (noto tra i locali come "Campanello Trail"): sulla sinistra parte una carrareccia molto rovinata che dopo una ripida discesa compie un piacevolissimo traverso in falsopiano tra querce e corbezzoli, transita presso i resti quasi completamente riassorbiti di una casa colonica e attraversa diversi valloncelli. Il sentiero, dal fondo perfetto e scorrevole, si mantiene lungamente in prossimità del crinale, alto sul rio di Grana, fino a riuscire con un breve tratto sconnesso in prossimità di un traliccio (km 9.5, 155 m) ormai in vista di Albissola.
Si imbocca ora la sterrata a destra, ridotta a una traccia tra arbusti e canne, e in prossimità di una casa diroccata si svolta decisamente a sinistra. Il tratto che segue è quasi su roccia viva, fortemente sconnesso e richiede una certa attenzione: in breve, costeggiando con attenzione degli orti, si raggiunge il fondovalle presso la zona industriale di Albissola Marina (km 10.5). Con un po' di asfalto in mezzo all'abitato si raggiunge quindi la via Aurelia e si rientra a Savona.
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
2. (Sentiero Verde): si prosegue sulla strada principale per circa 300 m per svoltare a destra sulla prima strada asfaltata che incontriamo. Percorriamo un breve tratto pianeggiante di altri 300 m fino ad un evidente sentiero sulla sinistra (km 7.7, 265 m) che ci riporterà in città condensando in poco spazio tutto il campionario delle difficoltà su single track.
Inizialmente pianeggiante, il sentiero scende poi tra fasce abbandonate ed entra nel bosco con un paio di tecnicissimi tornantini. Un bel traverso in pieno relax, poi il fondo si fa roccioso e ci immergiamo in una bellissima lecceta con un'impressionante picchiata che si conclude su un ponticello (non sempre transitabile in sella). La pendenza adesso si attenua e il sentiero si mantiene in prossimità del rio Repusseno o direttamente sul suo fondo, fino a un ponte in cemento dove termina la parte tecnica (km 9.2, 80 m).
Non resta che seguire l'ampia sterrata, poi asfaltata, fino a scendere in v. Padova e al basso sottopassaggio ferroviario sulla destra (10.2 km) da cui in breve, risalendo via Torino, si ritorna al punto di partenza.
Video dei tornanti del "Sentiero Verde"
Variante-concatenamento: alla fine della discesa 1., poco prima di sottopassare l'autostrada, si può risalire verso destra, passare di fronte al cimitero di Albissola Marina e successivamente svoltare a destra (via Collette) imboccando una strada che, alternando tratti sterrati e asfalto, rimonta con duri strappi fino a via Ranco. Dalla confluenza si risale per 100 m trovando a sinistra la stradina che porta alla discesa del Sentiero Verde. In questo modo si realizza un bell'itinerario a 8, di grande soddisfazione (km 2.7 e 270 m di dislivello in più, tempo totale 2 ore abbondanti).Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro:Anello Savona - Marmorassi - Monte Cucco - via Ranco - rio di Grana - Albissola Marina - via Ranco - rio Repusseno - Savona
Presenze: Bobo, Roberto
Quota di partenza: 5 m (Savona)
Quota Max: 409 m (Monte Cucco)
Disl.: 400 m
Ciclabilità salita: 100%
Ciclabilità discesa: 100%
Difficoltà: MC/OC (MC/BC per la discesa ad Albissola)
Sviluppo: 11 km (circa 14 km il giro completo)
woof & Bo
2 commenti:
Ho percorso recentemente il Sentiero Verde salendo da Albissola. La salita è tosta, lungo il primo tratto sterrato di via Collette si trova un bivio, prendere a destra. La discesa è molto bella e tecnica, da provare. Attenzione al ponte in legno, è malridotto e ispira poca fiducia, ma mi è sembrato solido, dalle travi spuntano dei chiodi.
Fatto oggi con mio figlio.... ci siamo divertiti un sacco. Le salite prese con comodo... ma i sentieri e le discese sono molto divertenti. Indicazioni precisissime.
Complimenti per il sito e per le descrizioni accurate dei percorsi. Bravi!
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