Un giro veramente completo, che unisce una salita distesa e tranquilla a una discesa estremamente lunga e varia, con tutto il campionario delle difficoltà tecniche in grado di appagare il biker più incallito e la solita incredibile ricchezza ambientale della Val Roya.
Ve lo raccontiamo come l'abbiamo fatto anche se la zona si presta a infinite varianti.Dal paese di La Brigue (770 m) si segue la strada principale verso Morignole, svoltando poi in direzione del santuario di Notre Dame des Fontaines, sempre indicato, che si raggiunge in pochi minuti su asfalto. Gli splendidi affreschi del Canavesio meritano sicuramente una visita se si ha la fortuna di trovarlo aperto.
In relax sulla Route de l'Amitiè
Poco dopo la chiesa l'asfalto termina e la strada comincia a salire con una brusca curva a destra. Senza problemi, attraversando foreste di pini e abeti bianchi, prima esposti a N e poi a S, con alcuni tornanti si raggiunge il quadrivio del Col Linaire (1440 m, balise n. 261). Dal colle si sceglie la strada che prosegue, con pendenza sotenuta, in direzione della Bassa di Sanson (1797 m), che raggiungiamo con qualche strappo. La scritta "DVX" sulla grande fontana prima del colle ci ricorda la destinazione originale di queste strade...
Alle casermette di MartaAdesso siamo sull'assolato versante italiano, il panorama si apre sulle Alpi Liguri e sui paesi dell'alta Valle Argentina fino a Triora laggiù in fondo. Ancora un po' di salita sassosa e arriviamo a un evidente bivio-tornante sullla destra,non segnalato, che porta in pochi metri a un grande complesso di casermette in rovina (1960 m): siamo di nuovo sul versante francese, ai piedi delle imponenti fortificazioni sotterranee della Cima e del Balcone di Marta, e la nostra strada prosegue inerbita (sbarra) costeggiando a S la Cima di Marta. Giunti a un colletto (2014 m) inizia la discesa in una idilliaca conca erbosa costellata di larici.
Processionarie savonesi alla festa del tornante!
Dal punto più basso della strada (b. 253) è possibile risalire verso sinistra fino al Balcone di Marta (2122 m) e dare un'occhiata al labirinto di fortificazioni sotterranee (abbigliamento pesante, luce potente e tanta, tanta attenzione!). Noi invece proseguiamo a destra per una traccia appena accennata nel prato che presto diventa mulattiera e piomba giù per la Crete du Rionard in un magico bosco di larici secolari.
Bobo giù dal Rionard...La pendenza si fa subito estrema e comincia la scuola superiore del tornantino! Anche se il pendio è impressionante e a ogni curva sentiamo le ruote degli altri sopra la testa, il sentiero è così ben tracciato e mantenuto che solo in alcuni punti è necessario poggiare un piede in terra, più che altro per qualche sasso o radice di troppo. I tornanti cedono presto il posto a un traverso e a uno splendido sentiero di cresta, che rapidamente perde quota mentre usciamo dal bosco.
Entriamo poi in una solare pineta con un altro tratto tecnico e sconnesso per planare infine (1400 m, b. 252) su una selletta dove confluisce un altro sentiero proveniente dall'alto e ancora da provare...
La mulattiera si allarga e il fondo da buono diventa un tappeto erboso: si vola alla Baisse de Gereon (1254 m, b. 251), altro crocevia di itinerari indimenticabili, e ci dividiamo in due gruppetti. I più tranquilli tornano alla base sulla riposante stradina asfaltata che scende sulla destra, mentre il resto del gruppo prosegue dritto nel prato (segnavia GR 52).
Ci tocca risalire, inizialmente su pendenze terribili, poi imbocchiamo un altro di quei sentieri da Val Roya che costeggia dolcemente il cocuzzolo e riesce su una sterrata (1380 m circa). Breve discesa, confluenza su un'altra sterrata e due tornantini in salita ci portano alla Baisse de Peluna (1279 m, b. 245). Ancora pochi metri di salita e le fatiche sono finite: traversiamo a picco su St. Dalmas e la sterrata si perde in uno spiazzo tra i pini (1288 m, Baisse d'Arpèse b. 244).
Sulla nostra destra parte però un sentiero pianeggiante che esce subito dal bosco e apre il panorama su tutta la valle: in fondo La Brigue, davanti a noi la traccia serpeggiante tra macchia mediterranea e rocce calcaree. Comincia la festa del tecnico senza compromessi, dalla foresta nordica siamo passati ai profumi del timo e della santoreggia e perdiamo velocemente quota alternando piacevoli traversi a rampe sassose veramente al limite. Al segnale 243 (1100 m) tiriamo dritto e piombiamo nei pressi di una cappelleta (St. Valentin, 880 m, b. 46). Ormai siamo in vista del paese ma non è finita! Ci aspetta l'ultima serie di tornanti, scorrevolissimi e certi addirittura sopraelevati, che in troppo pochi minuti piombano sul Sentier Valléen. Pochi metri verso sinistra e imbocchiamo a destra un'ultima "creusa" sassosa che finisce proprio dietro alla chiesa. Abbiamo sceso un Beigua tutto su sentiero!!!
La mulattiera si allarga e il fondo da buono diventa un tappeto erboso: si vola alla Baisse de Gereon (1254 m, b. 251), altro crocevia di itinerari indimenticabili, e ci dividiamo in due gruppetti. I più tranquilli tornano alla base sulla riposante stradina asfaltata che scende sulla destra, mentre il resto del gruppo prosegue dritto nel prato (segnavia GR 52).
Ci tocca risalire, inizialmente su pendenze terribili, poi imbocchiamo un altro di quei sentieri da Val Roya che costeggia dolcemente il cocuzzolo e riesce su una sterrata (1380 m circa). Breve discesa, confluenza su un'altra sterrata e due tornantini in salita ci portano alla Baisse de Peluna (1279 m, b. 245). Ancora pochi metri di salita e le fatiche sono finite: traversiamo a picco su St. Dalmas e la sterrata si perde in uno spiazzo tra i pini (1288 m, Baisse d'Arpèse b. 244).
L'interminabile discesa tecnica su Briga
Sulla nostra destra parte però un sentiero pianeggiante che esce subito dal bosco e apre il panorama su tutta la valle: in fondo La Brigue, davanti a noi la traccia serpeggiante tra macchia mediterranea e rocce calcaree. Comincia la festa del tecnico senza compromessi, dalla foresta nordica siamo passati ai profumi del timo e della santoreggia e perdiamo velocemente quota alternando piacevoli traversi a rampe sassose veramente al limite. Al segnale 243 (1100 m) tiriamo dritto e piombiamo nei pressi di una cappelleta (St. Valentin, 880 m, b. 46). Ormai siamo in vista del paese ma non è finita! Ci aspetta l'ultima serie di tornanti, scorrevolissimi e certi addirittura sopraelevati, che in troppo pochi minuti piombano sul Sentier Valléen. Pochi metri verso sinistra e imbocchiamo a destra un'ultima "creusa" sassosa che finisce proprio dietro alla chiesa. Abbiamo sceso un Beigua tutto su sentiero!!!
woof
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro:Anello La Brigue - Notre Dame des Fontaines - Col Linaire - Bassa di Sanson - Casermette di Marta - Crete de Rionard - Baisse de Gereon - La Brigue
Presenze: Bobo - Roberto - Gianni - Marco - Paolo - Ilaria - Panna - Saverio - Emanuele - Alberto
Quota di partenza: 770 m (La Brigue)
Quota Max: 2014 m (colletto sotto Balcone di Marta)
Disl: 1400/1270 m
Ciclabilità salita: 100%
Ciclabilità discesa : 99.9%
Quota Max: 2014 m (colletto sotto Balcone di Marta)
Disl: 1400/1270 m
Ciclabilità salita: 100%
Ciclabilità discesa : 99.9%
Difficoltà: MC/OC (salita/discesa)
Sviluppo: Km 34 circa (Asfalto Km 4)
Sviluppo: Km 34 circa (Asfalto Km 4)
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3 commenti:
16-06-09
sulle orme degli amici savonesi, raggiunto il Balcon senza problemi.
I guai iniziano sul single track della Crete de Rionard, a causa degli innumerevoli alberi crollati sul percorso, attualmente impraticabile sino alla Baisse de Gereone.
Nessun problema per chi volesse risalire alla Baisse de Pelouna e scendere l'impegnativo (per me) single track sino a la Brigue
Giornata limpida che ci ha permesso di ammirare panorami unici. Discesa varia, a tratti tecnica. Sentieri puliti, a parte due alberelli nella parte bassa del Rionard. Percorso consigliato!!
13/10/2013
Sentieri puliti, in ottime condizioni sia nella prima discesa della Crete de Rionard che nella seconda dalla Baisse de Pelouna.
Discese lunghe e divertenti! Gita consigliata!
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