sabato 30 giugno 2001

Anello Puriac – Bonette – Parpaillon – Vars

Riesumiamo dal diario dei ricordi una delle nostre prime esperienze di traversata di gruppo. Questo anellone per alcuni di noi fu il primo assaggio, in ottica pedalatoria, della regione compresa tra le valli Stura/Ubaye/Maira; da allora questo territorio è diventata per noi una seconda casa e non abbiamo più smesso di vagare per queste montagne alternando i vari attrezzi a seconda della stagione ... che siano due ruote o legni ai piedi a noi poco importa ...
Bobo
... "foto story"... 

Day 1: 30 giugno 2001
BERSEZIO – JAUSIERS

Valle Stura di Demonte

Il primo Puriac e la nostra prima discesa "fuorilegge" dal Salso Moreno in pieno Mercantur ...

Partiamo da Bersezio, in Valle Stura (1630 m), da cui imbocchiamo il vallone di Ferrere lungo la strada inizialmente asfaltata, che si inoltra sul versante sinistro idrografico passando in alto rispetto alla borgata. Il fondo diventa sterrato quando ci avviciniamo alla Bassa di Colombart (2461 m), un’ ampia depressione sul crinale che scende dallo spartiacque di confine. Sotto alla Bassa i pendii sono ancora innevati, e la strada è a tratti ingombra di neve.
... pratoni fioriti sopra Ferrere direzione Bassa di Colombart ...
 Attraversiamo i numerosi nevai con la bici in spalla, oltrepassiamo il crinale della Bassa e scendiamo sul versante opposto al Colle del Puriac (2506 m), alla testata dell’omonima valle.
Il cielo si sta rannuvolando minaccioso.
Dal colle un sentiero tecnico, ma quasi sempre ciclabile, scende verso sud nell’ampio vallone del Salso Moreno ...attenzione!!! ... da qui fino all'asfalto della Bonette siete in terreno vietato alle bici, e come si sà, la gendarmerì francese non fà sconti ai trasgressori!!!
Il Salso Moreno venne chiamato così dagli spagnoli che alla fine del 18° secolo occuparono la zona, per via del colore scuro conferito alle acque dalle marne nere che si alternano ai sedimenti rossastri. Nella conca si possono osservare varie doline, oltre ad altri fenomeni di erosione sui substrati sedimentari.Dal punto più basso, dove si attraversa il rio de la Tour (2050 circa), saliamo con le bici a spinta il ripido sentiero che raggiunge il Col des Fourches (2261 m).
Sul colle ci sono i resti di un avamposto militare degli anni Trenta, quando i Francesi difendevano le posizioni dagli attacchi degli italiani provenienti dalla valle Stura. Nel ’44, invece, qui vennero respinti gli assalti tedeschi dalle truppe franco-americane.
... dalla Bassa di Colombart al Puriac ... quasi sciabile!!!
 Alcuni pannelli illustrano le caratteristiche naturalistiche e gli aspetti storici di questa porzione di territorio.
Poco sotto il colle ci immettiamo sulla strada asfaltata che raggiunge il col de la Bonette: si potrebbe proseguire lungo un anello che tocca quota 2802 m (la strada più alta d’Europa), ma c’è ancora molta neve.
Sul colle fa piuttosto freddo, per cui scendiamo rapidamente lungo la strada asfaltata che in 25 km di pura discesa porta a Jausiers (1220 m). Il paese è sviluppato nel fondovalle dell’Ubaye ed è relativamente grande, con alcuni negozi per turisti, la panetteria, un mini market.
... Col de Fourches, sullo sfondo la Bonette ...

Abbiamo prenotato al Gite d’etape “La cordée”, piuttosto spartano con le sue camerate separate da cartongesso ma tutto sommato simpatico. Per la cena è previsto un menù indiano, che quasi tutti apprezziamo perché abbondante: cetrioli allo yogurt, riso con verdure, lenticchie, pollo e maiale, gelato. La mezza pensione costa 160 F (0033.4.92846134).
Passiamo la sera passeggiando per il paese e prendendo in giro Francesco che è costantemente attaccato al telefono…

Dati della tappa:

Bersezio - Bassa di Colombart - Colle del Puriac - Col des Fourches - Col  de la Bonette - Jausiers

Quota di partenza: 1630 m (Bersezio)

Quota Max: 2802 m (Col  de la Bonette)

Disl: 1520 m

Ciclabilità salita: 97 %

Ciclabilità discesa :100 %

Difficoltà: MC+/BC  
               M2-T3-E1

Sviluppo: Km 47 circa 

Day 2: 1 luglio 2001
JAUSIERS – CREVOUX

Ubaye

Una tappa breve ma intensa, forse la salita più famosa dell'Ubaye affrontata in traversata e caratterizzata dal mitico Tunnel del Parpaillon!!!

Lasciamo Jausiers verso le otto, quando l’aria è ancora piuttosto fredda, per risalire la valle sulla strada nazionale fino a Condamine – Chatelard, da cui seguiamo la strada che sale sulla destra verso S.te Anne in ripida salita. Quando arriviamo presso Les Pras, un agglomerato di villette, proseguiamo dritti verso la testata della valle; da qui il fondo diventa sterrato. Si tratta di una strada costruita dai militari francesi alla fine dell’Ottocento con il fine di collegare la valle dell’Ubaye e la valle della Durance.
A quota 2650 m, in un piccolo anfiteatro che si rende visibile solo dopo l’ultimo tornante, si apre il tunnel del Parpaillon, una galleria di circa 500 m di lunghezza ancora invasa da ghiaccio, neve e acqua di fusione. Lo attraversiamo bagnandoci i piedi fino quasi alle ginocchia, con l’aiuto della luce di qualche pila per stare in equilibrio.
... Tunnel del Parpaillon ...
 All’uscita ci aspetta ancora parecchia neve, ma poco sotto la strada è abbastanza pulita e si pedala su sterrato fino a Crevoux, a 1600 m di altezza. Il paese è alla testata della valle, piccolo e tranquillo, con le antiche case in pietra dai larghi tetti spioventi.
Qui c’è un solo negozio di alimentari, chiuso perché è domenica pomeriggio, ed il nostro bell’albergo, l’Hotel Le Parpaillon (catena Logis de France), piuttosto elegante e pulito. La cena è ricchissima, con zuppa di verdure, pesce, verdure, riso, mele cotte con gelato; altrettanto ricca la colazione. La mezza pensione costa 203 F (0033.4.92431808), sicuramente meritati.

Dati della tappa:

Jausiers - Condamine Chatelard - S.te Anne - Tunnel del Parpaillon - Crevoux

Quota di partenza: 1220 m (Jausiers)

Quota Max: 2650 m (Tunnel del Parpaillon)

Disl: 1550 m

Ciclabilità salita: 100 %

Ciclabilità discesa :100 %

Difficoltà: MC/MC  
               M1-T1-E1

Sviluppo: Km 37 circa 

Day 3: 2 luglio 2001
CREVOUX - BERSEZIO

Durance

Tappa lunga e faticosa di ampio respiro ... vista a 11 anni di distanza è sicuramente un pò troppo "bitumosa" per i nostri gusti ... ma questi sono errori di gioventù ci stanno tutti ... con alcune varianti, che abbiamo conosciuto nel tempo, e un giorno in più di traversata ci potrebbe uscire qualcosa di epico!!!

Di nuovo una mattinata serena! Partenza in discesa, lungo la strada che porta verso Embrun. In corrispondenza della seconda frazione, giriamo a destra seguendo l’indicazione per Les Audes e Les Bleincs. Dopo un tratto in salita, la strada diventa sterrata e costeggia verso nord un terrazzo fluviale occupato da coltivazioni. Ad un evidente incrocio in un pianoro imbocchiamo lo sterrato che sulla destra sale nel bosco verso il col de la Coche. Il paesaggio è molto bello, a sud si vede il lago di Serre Poncon e sotto di noi il fondovalle della Durance.
... il lago di Serre Poncon, salendo al Col de la Coche ...

Lo sterrato si snoda in un bellissimo bosco di larici, in cui si apre il cosiddetto colle, in realtà uno slargo con area pic-nic e fontana (1791 m). Saliamo gradatamente nel bosco, che via via si dirada lasciando spazio ad ampie praterie fiorite. A quota 2200 m circa sbuchiamo in un pianoro dove si trovano impianti di risalita del comprensorio di Vars-Risoul.
Seguiamo lo sterrato che porta ad un colletto sulla sinistra, il Col de Valbelle (2381 m), da cui si gode un bel panorama sulle montagne del parco degli Ecrins ma anche sugli scempi delle piste da sci. Raggiungiamo il col de Saluces che si apre sullo stesso crinale un po’ più a sud, a 2444 m.
Da qui uno sterrato scende ripido sull’abitato di Les Claux, passando sotto ad una stazione della seggiovia. I quattro “discesisti” si lanciano lungo la pista di discesa dei mondiali di mtb, mentre i tre “tranquilli” seguono lo sterrato: l’ironia della sorte vuole che Fabio cada per colpa di una cunetta insidiosa. Un buco nella salopette e una “raspata” sulla pelle sono le conseguenze della caduta.
Ci riuniamo sulla strada che sale al Col de Vars, presso il cosiddetto Refuge Napoleon, costruito dopo il passaggio dell’imperatore da queste parti. Dal colle (2108 m) ci lanciamo nella lunga discesa su asfalto verso S.te Paul e poi fino al bivio per il Col de Larche (Maddalena per gli italiani), a quota 1309 m.
Qui ci aspetta una sorpresa: sulla strada stanno facendo saltare delle mine per ripristinare la sicurezza dopo la frana che ha bloccato la viabilità per tutta la primavera, quindi dobbiamo decidere se aspettare o seguire la via alternativa, uno sterrato che sale a tornanti lungo il versante sinistro idrografico in direzione del Fort de la Roche la Croix.
... col de Vars su bitume!!!... un errore che oggi non faremo più (clicca)...
 Scegliamo di iniziare a pedalare, anche se siamo un po’ cotti, anche grazie al sole implacabile. Comunque, piano piano maciniamo i chilometri in salita fino a ridiscendere sulla strada asfaltata in prossimità di Meyronnes, e proseguiamo ancora per arrivare a Larche.
Sosta d’obbligo per un gelato nell’unico bar del paese, poi lenta risalita, con il sole ormai verso il tramonto, fino alla quota 1996 m del Colle della Maddalena.
La discesa su Bersezio, tra gli ultimi raggi di sole e l’arietta fresca della sera, ci restituisce un po’ di energie: alle otto e mezza siamo dalle macchine!
Non vediamo l’ora di rifocillarci alla pizzeria Nebius di Vinadio!
Grazia
Dati della tappa:

Crevoux - Les Audes - col de la Coche - Col de Valbelle - col de Saluces - Les Claux - Col de Vars - S.te Paul - Meyronnes (via Fort de la Roche la Croix) - Col de Larche - Argentera - Bersezio

Presenze: Renzo, Fabio, Gigi, Bobo, Francesco, Marco, Grazia

Quota di partenza: 1600 m (Crevoux)

Quota Max: 2444 m (col de Saluces)

Disl: 2450 m

Ciclabilità salita: 100 %

Ciclabilità discesa :100 %

Difficoltà: MC/MC+  
               M2-T2(T3)-E1

Sviluppo: Km 83  circa
  • Aggiornamenti - Varianti - Sentieri associati

29 Luglio 2011 - Col du Crachet e Tunnel du Parpaillon

28 Luglio 2013 - Tour du Gran Bérard (3046 m)  

2 commenti:

Phil'Ô ha detto...

2001 ! Madonna eravamo un può più giovani a quell'epoca.

Già erravate dei veri ciclo... alpinisti.

Grazia Marco Bike ha detto...

grazie bobo per aver ripescato la mia relazione! non me la ricordavo più! la prossima estate partecipiamo anche noi a qualche girone, purché non troppo estremo tecnicamente... magari lo programmiamo insieme!

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