Con questa discesa chiudiamo un ciclo,
completando la nostra personale collezione di discese nelle alpi
marittime e Liguri ... sicuramente ne usciranno altre, ma sulla
nostra agenda ad ora abbiamo "depennato" praticamente tutto! Questa volta completare il giro, rigorosamente ad anello come da
tradizione, è stato più duro del solito, un vero e proprio massacro ...
niente che non mi aspettassi, d'altro canto eravamo nel luogo più aspro e
forse più bello di questa porzione di alpi ... in tanti si chiederanno:
"perchè andare in bici in un luogo simile?" ... semplice, una discesa come questa è
data 5 ore a piedi, in bici abbiamo impiegato meno di un'ora e la soddisfazione
di scendere su un terreno di questo genere rigorosamente in sella, con uno scenario di quel tipo è una cosa unica, ripaga da ogni fatica e dal più
truce dei portage!
Bobo
... in Bike sotto la Maledia, uno dei luoghi più belli delle Marittime! |
... "sagra del Camallo" ... |
Partiamo da San Giacomo d’ Entracque (1210 m),
attraversiamo il ponte e saliamo seguendo la strada che in breve
diventa sterrata e che porta a Pra del Rasur e poi con percorso tecnico ma sempre ciclabile porta al Gias sottano del Vei del Bouc (1435 m).
Da qui parte il nostro sentiero per il Lago Bianco del
Gelas ed inizia anche il portage rude che inesorabilmente finirà solo al
Pagarì. Il sentiero sale deciso e nella prima parte la vegetazione rende la salita
ancora più faticosa, sembra di essere in Cambogia! La pendenza sostenuta sempre, ci
obbliga a qualche pausa per riposare la schiena, qualche bello scorcio, un pò di neve, una cascata, e finalmente a quota 2549 m
arriviamo al bellissimo Lago Bianco; ad accoglierci c'è un enorme
stambecco che sta li a guardarci come a dire: “sti scemi che ci fanno
qui con le bici?”.
... scova l'intruso! |
Senza perdere troppo tempo proseguiamo e troviamo l'indicazione per il Rifugio Pagari ancora 1.30 h!!! ... da li in poi sarà "caccia all’ometto" sulla sterminata
pietraia e purtroppo siamo pure immersi in una fitta nebbia.
Si continua a "camallare" passando in riva al bellissimo Lago Blu pieno di neve e ghiaccio, poi la traccia
inizia a scendere, siamo completamente dentro le nuvole e non è proprio facile indovinare la retta via; e pensare che con un pò di visibilità si sarebbe potuto alleviare la
fatica con un paesaggio da urlo!
... in sella per scommessa al Lago Blu del Gelas! |
La progressione in questo tratto è lenta, ci troviamo anche a oltrepassare un canale mezzo franato
che ci costringe a deviare più bassi per evitare spiacevoli
scivoloni, bici in spalla.
Dopo aver perso circa 200 m
di quota, finalmente si risale sempre su cenge esposte, e nonostante non si veda nulla si percepisce che siamo
in un ambiente piuttosto severo.
Fortunatamente il sentiero
all’avvicinarsi alla meta diviene via a via più marcato e più agevole diamo anche qualche colpo di pedale e
senza neanche accorgercene ci ritroviamo sotto le rocce su cui sorge
rifugio e lo capiamo solo perché incrociamo il tubo dell’acqua che seguiamo in arrampicata libera fino a che dalle nuvole non spunta il
tetto e poi l’intero Rifugio Pagarì (2627 m).
... il giusto premio ... |
Dopo 4.0h di
portage possiamo berci con soddisfazione la nostra meritata birra, non una birra qualsiasi questa è
prodotta direttamente nel rifugio che ricordiamo risulta essere il MicroBirrificio più alto d'Europa! Intanto le nuvole iniziano ad abbassarsi
lasciando spazio al sole, sembra di volare, non resta che godersi il
magnifico paesaggio e prepararsi per la discesa.
Il sentiero
da subito e’ molto bello e sembra essere assai tecnico, sta a vedere che Bobo ci aveva
visto bene! La traccia e' larga ma ricca di pietre mobili che richiedono attenzione e i numerosi tornanti sono quasi
tutti non troppo chiusi, ma la quantità di pietroni costringono ad affrontarli a bassa
velocità per scegliere la traiettoria giusta, e spesso, con nostra
grande gioia, il nose press e’ consigliato, se non obbligato.
... discesa impegnativa ... |
Lasciato mezzo cambio (stranissima rottura!) attaccato a una roccia, perdiamo quota e il sentiero diventa più scorrevole, mentre i tornanti diventano
più difficili perché ostruiti da pietroni messi di traverso per deviare
il corso dell’acqua che spesso costringono a mettere giù qualche piede. Lungo tutto
il sentiero c'è solo un breve tratto molto esposto in cui è
prudente andare piano o addirittura scendere a piedi, tanto per riuscire a raccontarla anche questa volta!
Dopo 1200
m di discesa ininterrotta arriviamo con sommo dispiacere al Gias
sottano del Vei del Bouc da cui ritorniamo velocemente a San Giacomo.
Andrea (Barolo71)
... PitrolCodda "nose tra le nuvole" ... |
Dati del giro:
San Giacomo d'Entracque - Pra del Rasur - Lago Bianco del Gelas - Lago Blu - Rifugio Pagarì - Pra del Rasur - San Giacomo d'Entracque
Presenze: Bobo, Andrea (Barolo71)
Quota di partenza: 1210 m (San Giacomo d'Entracque)
Quota Max: 2627 m (Rifugio Pagarì)
Disl: 1680 m
Ciclabilità discesa : 98 %
Sviluppo: Km 23
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3 Novembre 2013 - Traversata Sabbione / Vej del Bouc (2620 m)
1 commento:
Ciao signori!
percorso oggi...
non ho fatto il giro, mi sono limitato alla salita be discesa sullo stesso itinerario, ma è stata comunque una grande soddisfazione!
grazie per avermi fatto salire la scimmia ;-P
e buone pedalate!
Kika
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