Valle Pesio
Le idee non mancano mai e oggi scegliamo la Val Pesio come terreno di giochi ... la nostra intenzione è quella di ripercorrere un itinerario che conosciamo e aggiungerci una discesa del tutto inedita.
Non sappiamo cosa ci aspetta dato che non abbiamo trovato nessuna recensione a riguardo ma analizzando la cartina siamo stati attirati dal sentiero che, dai crinali che precedono il Bric Costa Rossa, scende nel vallone Cravina/Rumiano in valle Pesio. Per assecondare la nostra vena di avventura decidiamo di andare a curiosare ...
|
... scendendo dalla vetta del monte Jurin ... (Foto Rino) |
Lasciamo la macchina dopo l'abitato di S. Bartolomeo sopra il tornante della segheria a quota 815 m nelle vicinanze della Madonna dei Boschi e iniziamo a pedalare per i primi chilometri su strada asfaltata passando la Certosa di Pesio (843 m) e raggiungendo Pian delle Gorre (1032 m); qui sulla sinistra, inizia l'ampia strada sterrata che con pendenza costante porta al successivo bivio (cascate del Saut da vedere!). Andiamo a destra e attraversiamo il piccolo rio imboccando il sentiero che si alza dolcemente nel bosco in direzione
passo del Duca. L'autunno è esploso in colori che tingono lo scenario di cui noi siamo entrati a far parte, il sentiero è ricoperto da un leggero e soffice tappeto di foglie appena cadute che rendono magico e incantato questo boschetto.
|
... valle Pesio multicolour ... |
Ultimo rifornimento idrico al Gias degli Arpi e proseguiamo con tratti più energici alternati ad altri più rilassanti ormai fuori dalla penombra dei fitti alberi, lungo questa vecchia carrareccia militare che, snodandosi in ambiente aperto e panoramico, si inerpica con percorso fatto di traversi e tornanti dal fondo a volte ripido e pietroso ma sempre piacevolmente pedalabile.
E' una giornata limpidissima, lo sguardo corre lontano dalla pianura cuneese alle Alpi Liguri, fino alla lontana Valle d'Aosta dove svetta un bianchissimo Monte Rosa.
La luce di oggi rende tutto ben definito e sembra accorciare le distanze caricando di emozioni positive e tanta motivazione.
|
... in mezzo alla Conca delle Carsene ... |
Con stupore apprezziamo l'ottimo lavoro di ripristino del sentiero nella parte finale del Passo del Duca. Arrivati al Passo (1989 m) è d'obbligo una brevissima pausa per godere della vista appagante sulla "lunare" Conca delle Carsene e in breve, a cavallo delle nostre bici, ci siamo dentro, dopo una divertente discesina fino al Gias del Ortica (1855 m). Proseguamo ancora per alcune centinaia di metri la militare direzione Colla Piana – Capanna Morgantini, fino a incontrare la balise che indica la traccia di sentiero per il colle del Carbone. Un breve tratto di "spintage" per prati e siamo al cartello del colle del Carbone che segna 2049 m. Scendiamo brevemente in una conca occupata da un acquitrino in secca e
risaliamo subito sulla sinistra, bici a spalle, un faticoso sentiero
sassoso fino al colle Jurin dove la vista si spalanca
sul gigantesco costone prativo che ci separa dal Bric Costa Rossa.
|
... " Portage" con il Marguareis che osserva ... |
Decidiamo di raggiungere l’ormai vicinissima Cima del Monte Jurin (2192 m) per godere di questa estesa panoramicità con protagonista la cima Fascia e di fronte le Marittime di recente spruzzate di zucchero a velo. Volendo si può scendere in sella il crinale dello Jurin, aggiungendo un pizzico di adrenalina al tutto, andando comunque ad innestarsi sul sentiero abbandonato in precedenza; con lunghi traversi e qualche tornante su fondo pietroso, molto tecnico, costeggiamo la Cima Baban e la Punta Melasso fino a raggiungere gli ampi pratoni che adducono alla Colla Vaccarile (non segnalato, indicazione per il sottostante Gias Vaccarile). Qui inizia la parte più interessante ed estetica della gita: un lunghissimo, infinito single track su crinale che arriva fino al
Bric costa Rossa, a cavallo tra la Val Pesio e la Val Vermenagna.
|
... crinale unico, da notare il sentiero ... (Foto Chia82) |
Davanti a noi una estesa costa inerbita quasi pianeggiante tutta pedalabile, le ruote passano precise in una stretta traccia scavata tra l'erbetta secca, gialla e marrone, senza una pietra, dove pedalare è emozionante e regala sensazioni di grandiosità e libertà per il cuore e la mente, tanto che la traccia sembra non finire mai. Al Colletto Mirauda (2080 m) tralasciamo il
sentiero di discesa L11 (balise) per Almellina - Limone che ben conosciamo. Guadagnamo nuovamente quota con una breve salita ed ecco un altro traverso a sali-scendi, questa volta più esposto, sul versante Vermenagna fino alla forcella che un cartello indica come "Porta Colletto" (2080 m) : qui si potrebbe proseguire verso la Cima Pittè/Cima la Motta, ma si sa ..."Paganini non ripete" ... quindi oggi ci tocca chiudere l’anello sulla val Pesio con il sentiero (H13) che scende nel vallone Cravina/Rumiano ovvero il tratto inedito della giornata.
|
... il paretone Nord della Mirauda ... (Foto Chia82) |
Il primo pezzo promette bene: qualche tornantino ripido ma fattibile poi il sentiero si perde un po’ ma noi lasciamo correre le ruote “a vista” verso il Gias Soprano del Colle, un piccolo casotto in mezzo alla soleggiata conca sospesa sulla valle Pesio.
Qui iniziano i primi problemini di giornata, il sentiero è decisamente poco evidente, giriamo attorno fino ad incontrare le prime “tacche” bianco rosse sulle rocce, anche grazie all'aiuto del nostro Gps cartografico che ci fornisce la posizione esatta sulla carta. Seguiamo fedelmente l’effimera traccia che, man mano che perde quota, ci porta nel mezzo di una vegetazione molto fitta in una zona sicuramente poco battuta e trascurata ai piedi dell’impressionante e imponente parete rocciosa della Mirauda.
|
... esplorazioni e complicazioni ... (Foto Chia82) |
Questa natura selvaggia ed ostile, unita alla pendenza del pendio, è indubbiamente poco adatta per le nostre bike, infatti sono molti i pezzi che purtroppo dobbiamo percorrere a piedi girovagando tra arbusti e rododendri. Ogni tanto qualche breve momento in sella ma diciamo che questa discesa è tutt'altro che divertente.
Affaticati e demoralizzati arriviamo nei pressi della quota 1524 m dove dovrebbe sorgere il Gias Barmazza (...che non troviamo...); qui decidiamo di abbandonare il disastrato sentiero che prosegue in discesa lungo il vallone di Cravina per risalire un pendio che dovrebbe portarci su un colletto innominato che dà accesso al vallone Rumiano dove sappiamo esiste una carrareccia. Bici faticosamente in spalla e arriviamo non senza difficoltà al colletto situato appena sopra il Gias Sottano del Colle (1588 m) ... e, siamo salvi anche questa volta!!! Ci catapultiamo sull’ampia strada sterrata carrozzabile che senza difficoltà ci conduce a valle dalle nostre auto.
Chia82
|
... ambiente selvaggio per la scalata all'ultimo colletto ... (Foto Rino) |
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro:
Anello Madonna dei Boschi - Certosa di Pesio - Pian delle Gorre - Passo del Duca - Gias dell'Ortica - Colle del Carbone - Monte Jurin - Colle Vaccarile - Colletto Mirauda - Porta Colletto - Gias Soprano del Colle - Vallone Cravina - Gias Sottano del Colle - Vallone Rumiano - Madonna dei Boschi
Presenze: Bobo, Rino, Chiara
Quota di partenza: 815 m (Madonna dei Boschi)
Quota Max: 2192 m (Monte Jurin)
Disl.: 1800 m
Ciclabilità salita: 85%
Ciclabilità discesa: 75%
Difficoltà:
BC+/OC
M3-T3(T5)-E2
Sviluppo: 33 km
- Aggiornamenti - Varianti - Sentieri associati
5 commenti:
purtoppo ho fatto lo stesso giro ed ho avuto lo stesso problema , un ora di ravanamento in discesa in mezzo ad arbusti , sono sceso sulla destra idrografica della valle a metà sono entrato nel torrente in secca e poco dipo ho trovato il sentiero smarrito , peccato perchè il giro sarebbe molto bello
... una curiosità. Hai fatto tutto il vallone di Cravina e sei sbucato a Madonna d'Adua o sei risalito come noi e ti sei buttato su Rumiano?
scusa ho letto solo adesso , ho fatto tutto il vallone , un centinaio di metri sotto il colletto dove siete saliti voi il sentiero inizia ad essere visibile e scendendo a poco a poco entra nella faggeta e diventa tutto ciclabile ....ma per la ravanata in alto npon ne vale la pena
Sono salito oggi, a piedi, nel vallone di Cravina. Fino a 1100m c'è uno sterrato, poi una palina invita a prendere un sentiero e la traccia diventa subito piuttosto labile nel bosco e molesta nelle radure (felci fino al mento e ortiche fino al ginocchio). Oltre i 1300m diventa molesta anche nel bosco, raggiungere il ruscello al Gias Barmazza è stato un sollievo. Da lì sono salito al Gias Sottano del Colle, sempre con le ortiche al ginocchio, e sono scappato lungo lo sterratone senza manco arrivare in cima, sia perché non mi dava fiducia il meteo, sia perché visto il periodo ho vinto anche il bonus mosche&tafani... credo che questo sentiero non lo usi più nessuno se non per sbaglio.
Comunque dalle foto aeree sembra possibile proseguire in cresta fino alla punta quotata 2172 e scendere direttamente al Gias Sottano. Non sarà il massimo del cicloalpinismo, ma almeno si chiude l'anello senza soffrire.
Grazie Maki, per le sempre preziose info ... l'incognita vegetazione e l'infestazione dei vampiri volanti quest'anno è peggio del solito e quindi davvero penalizzante su intinerari poco battuti e sopratutto in zone come queste! ... io in ogni caso consiglio vivamente giri in queste zone nei mesi autunnali, per capirsi da metà ottobre fino alla prima neve: in altri periodi si aggiunge un discreto grado di masochismo a itinerari che sono già di per sè e innegabilmente ad apannaggio di ananti del "genere" ... a buon intenditor ... ciao
Posta un commento