Ad appena una settimana di distanza dal
giro del Monte Matto eccoci nuovamente in Valle Gesso a portare le
nostre MTB a spasso fra rocce, nevai e vette aguzze tentando di
concatenare, su tracce inedite per le due ruote, il giro della Regina
delle Alpi Marittime, il Massiccio dell’Argentera...
Questo giro non si può
definire prettamente “ciclistico” data la quasi totale quantità di
portage in salita e l’obbligo di "cammalare" le nostre bighe anche per
quasi tutti i 650m di discesa dal Colle Brocan a poco sopra il lago
omonimo, ma gli ambienti estremamente selvaggi e la discesa dal Colle del
Chiapous a Terme di Valdieri ai piedi del vallone di Lourousa,
ripagano ampiamente della fatica...
Venerdì
6 luglio, il giorno prima del giro, alle 22 e 30 in pizzeria, sono ancora ignaro di cosa mi attenderà il giorno
seguente. Il programma prevede un giro tranquillo di mezza giornata, un
itinerario già presente nell’archivio cicloalpinistico… ma ecco che il buon Filippo “Wild” mi chiama avvisandomi che avremmo avuto
l’intera giornata a disposizione e che aveva in mente di fare il giro
dell’Argentera, salendo per il rifugio Remondino e scendendo dal
sentiero del rifugio Morelli-Buzzi. Io, senza pensarci troppo, confermo
la presenza: l’orario è fissato, si parte alle 5:45 da Ferrania.
Alle 8 siamo in sella davanti alle Terme
di Valdieri (1368m) Decidiamo di partire
leggeri, rinunciando alle protezioni e
dividendoci il materiale. Dopo 200m di dislivello pedalato in parte su
asfalto e in parte su stradone inghiaiato, superiamo il Gias delle
Mosche (1569m) e arriviamo all’attacco del sentiero che conduce al
rifugio Remondino (2430m).
Fatte le foto di rito prima della partenza
vera e propria, prendiamo per la prima volta la bici in spalla… ancora
non sappiamo quante ore passeranno prima di essere noi a stare sulla
bicicletta!! La salita prosegue senza intoppi, qualche sosta ogni tanto
per bere e riposare la schiena, un po’ di foto e in un’ora e mezza circa siamo al rifugio.
Ci fermiamo a mangiare qualcosa e a chiacchierare con il gestore che,
ascoltando il racconto del Giro del Matto, si mette a ridere divertito e
ci dice che è impossibile…. Non ha idea di quanto si stia sbagliando!
Chiediamo intanto un po’ di informazioni su ciò che ci attende per la
parte restante della prima salita e come ci aspettavamo, abbiamo ancora
circa 450m di dislivello da fare per arrivare alle Colle del Brocan
(2892m), tutto non su un vero e proprio sentiero ma su una infinita pietraia. Ripartiamo con la pancia un po’ più piena, le spalle un po’
più riposate e con la mente già sul colle. Dopo poche centinaia di metri
giungiamo al primo nevaio, abbiamo gli occhi che brillano per
l’emozione… siamo a più di 2500m, arrivati fin qui solo con le nostre
forze e con le nostre bici… non si può descrivere cosa si provi!!!
Scattiamo foto a raffica con la reflex di qual matto di Filippo che
sostiene che in fondo non pesa poi così tanto…
A tratti siamo costretti ad usare anche le mani per progredire, non senza difficoltà, a causa dell’ingombro della bici. Scopro però con piacere che il mio fedelissimo frontino (Norco Torrent 2005…) va bene anche come piccozza!!
... Rifugio Remondino ... |
A tratti siamo costretti ad usare anche le mani per progredire, non senza difficoltà, a causa dell’ingombro della bici. Scopro però con piacere che il mio fedelissimo frontino (Norco Torrent 2005…) va bene anche come piccozza!!
... Lago di Nasta ... |
Superati i nevai arriviamo
in un posto da urlo e non è solo l’adrenalina a renderlo così bello! Ci
troviamo sotto la Cima di Nasta, sulle sponde del lago di Nasta in parte
ancora ghiacciato. Qua facciamo un’altra sosta, con 3 escursionisti
increduli che ci chiedono "Che CaXXo …facciamo li con le bici al
seguito"… Ripartiamo poco dopo e incredibilmente, troviamo un piano di
roccia che è…. ciclabile! Non ci sembra vero, riusciamo a fare cinquanta
metri (lineari…) sopra la bicicletta! Incontriamo un altro
escursionista che, dopo averci scattato una foto per essere sicuro di
non aver visto un miraggio, dice che credendoci tutto è possibile...
quali parole più sagge?
Ormai siamo agli sgoccioli
della prima delle due salite della giornata. Superato il (breve) piano
di roccia ciclabile, riprendiamo la bici in spalla e continuiamo a
camminare. Il fondo non è per niente agevole, meno male che le solite
scarpe da skate le ho lasciate a casa! Seguiamo dei bolli rossi e gialli
che ci conducono nuovamente a un nevaio e successivamente in cima.
Finalmente ci siamo. Voltiamo lo sguardo a valle, in direzione rifugio
Genova e capiamo subito che la discesa non sarà un passeggiata…
Salutati i due gentili
signori che ci scattano qualche foto sul colle, riprendiamo la bici in
spalla per affrontare la prima parte di discesa, un’altra pietraia! Ci
fa ben sperare la neve sottostante che sembra affrontabile in sella, ma
purtroppo ricopre solo un breve tratto...
Non essendo a conoscenza di
altri tentativi di discesa dal Colle del Brocan in bici eravamo privi di
informazioni sulla sua natura… purtroppo (o per fortuna..?) abbiamo
dovuto provare in prima persona la sua scarsa ciclabilità! Il fatto che
non sia ciclabile non è dato dalla pendenza del sentiero o dalle
difficoltà tecniche troppo elevate ma
dai massi grossi come una Panda che si devono superare! Il 90% della
discesa lo abbiamo dovuto fare con la bici sulle spalle, nemmeno
portandola a fianco si riusciva a scendere. Nell’ultima parte del pendio
il sentiero si calma, prima con ripide placche rocciose che si rivelano
particolarmente scivolose (ma stupende da scendere…), poi con un tratto
piuttosto tecnico (OC+ / T4 scala francese) che affrontiamo con
difficoltà a causa della stanchezza, del male alla schiena e alle
ginocchia…
... discesa dal colle Brocan ... |
Dopo novecento
interminabili metri di dislivello in discesa fatti quasi interamente con
la bici in spalla e a 7 ore dalla partenza giungiamo al rifugio Genova
(2015m). Ci sediamo a mangiare qualcosa dentro al rifugio e io mi sento
un po’ demoralizzato… nonostante gli splendidi posti attraversati sono
un po’ deluso dalla discesa fatta con la bici in spalla e in quei
momenti, a causa della stanchezza, aumenta il desiderio di abbandonare
il progetto e scendere ad Entraque, tagliando quasi metà itinerario.
Fortunatamente Filippo è più allenato e un po’ più riposato e questo fa
in modo che il suo cervello ragioni ancora da CinghiAlpinista piuttosto
che da persona sana. Mi convince (fortunatamente) senza neanche troppe
difficoltà a proseguire e alle 15,30 partiamo dal Genova per
affrontare il colle del Chiapous (2526m).
... quasi al colle del Chiapous ... |
... ai piedi del monte Stella ... |
Scattata ancora qualche
foto partiamo per la discesa. Ci aspetta ancora una sosta al rifugio
Morelli-Buzzi (2350m), ma prima dobbiamo affrontare un’altra pietraia
non molto ciclabile… ormai però siamo esperti in pietraie e in poco
tempo siamo su un fantastico sentiero che ci condurrà fino a Terme di
Valdieri. Al Morelli ci guardano un po’ stupiti e noi ci sentiamo
orgogliosi della nostra avventura. Quando stiamo per scattare una foto
con l’autoscatto vediamo il gestore uscire di corsa per venire a farci
la fotografia… Siamo stanchi morti ma non molliamo e imbocchiamo il
sentiero che punta dritto a valle. All’inizio della discesa mi sento un
po’ giù di nota, Filippo invece viaggia sulle pietre più come uno
stambecco che come un cinghiale. Riesco poi a riprendermi e ci facciamo
qualche passaggio tecnico da brivido, tornantini, pietroni… la discesa
non finisce mai e anche l’ultima parte nel bosco sembra interminabile,
con i suoi tornanti che, nonostante tutto, tentiamo ancora di fare in noisepress… Le gambe e le braccia sono un tutt’uno con la bici, si muovono in sincronia nonostante la stanchezza infinita…
Dopo 12 ore trascorse in giro per la valle, alle 20 arriviamo alla macchina ... non riesco a piegare le ginocchia…
sarà Filippo a guidare la mia macchina per il rientro perché non riesco a
muovere un muscolo! Un giro vissuto, bellissimo, direi impareggiabile.
In compagnia del Re dei Cinghiali, abbiamo passato una giornata in
concorrenza con i camosci…
Una nota di merito ai
gestori dei 3 rifugi che abbiamo incontrato lungo il percorso
(Remondino, Genova e Morelli-Buzzi) che ci hanno dato preziose
informazioni ed accolti con grande calore e grazie a quella
mente malata di Ferrania per aver ideato il giro!
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Per vedere altre foto clicca sul link degli amici Cinghial:
Dati del giro:
Terme di Valdieri - Gias delle
Mosche - Piano della Casa -
Rif. Remondino - Colle del Brocan - Rifugio Genova - Colle del Chiapous - Rif. Morelli - Terme di Valdieri
Presenze: Wild, Amedeo (Cavalletta)
Quota di partenza: 1368 m (Terme di Valdieri )
Quota Max: 2892 m (Colle del Brocan)
Disl: 2330 m
Ciclabilità salita: 25 %
Ciclabilità discesa : 62 %
Difficoltà: (n.c.) / OC
Sviluppo: 31 Km
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