Non si poteva non interrompere la più scandalosa lunga pausa di CICLOALPINISMO, che con una grandiosa uscita nella Valle e basta... con gli amici di sempre e una guest star di lusso che abbiamo portato alla scoperta dei sentieri di casa sua!
L'intento esplorativo che doveva concludere il giro non ha avuto successo... ma non ce ne abbiamo a male!
Appuntamento con Ziododo a Limone, sette e un quarto. E' da Mondovì che diluvia, freddo boia, vestiti da spiaggia carichiamo in fretta a furia le bici... ma dove stiamo andando?!?
Roya, Roya!!!
Sbuchiamo dal tunnel coi primi squarci di sereno e man mano che si scende le schiarite si fanno decise. Alla fine non prenderemo una goccia, c'erano dubbi...?
A La Brigue ci si riunisce con Bobo e Gigi mentre il mitico Phil'Ô, guru di VTTour per non farsi mancare niente, si è già inzuppato un Sentier Valléen da Fontan per "debitumizzare" il più possibile il giro.
Via, su per la Solita, arriviamo al Col Linaire con la variante del Ru Sec, quella che sale direttamente dal borgo vecchio (762 m) , un po' più ripida e diretta, e si raccorda al tornantone di q. 1236.
Due orette e siamo alla Colla di Sanson (1694 m), qualche nuvola minacciosa ci mette un po' di fretta e proseguiamo sulla militare lasciandoci a destra la testa di Nava e le casermette di Marta, fino alla balise 255c (due metri di risalita su ghiaino) che indica il Col Bertrand (1960 m). Dobbiamo perdere un miglio di quota e ci aspetta un'impagabile successione di discese tecniche, traversi in esposizione da panico e viste mozzafiato che fanno di questa gita la Treccani della bici da montagna.
Si parte...
Prima discesina su terreno da favola, tra macchie di violette e i primi rododendri, arriviamo a sfiorare lo stradone ma teniamo la linea di confine e i segni dell'Alta via dei Monti Liguri che qui trova la sua massima espressione. Con una piccola risalita siamo al Passo della Valletta (1909 m), svoltiamo a destra seguendo le indicazioni e torniamo sul versante francese innestandoci sul classico anello del "sentiero degli alpini", anche oggi battuto da escursionisti a piedi ... attenzione! (chi ha tempo e gambe può risalire in dieci minuti l'evidente mulattiera che porta alla panoramicissima cima del Pietravecchia).
Cominciamo sulla più incantevole mulattiera inerbita del mondo e perdiamo un po' di quota aggirando il monte Pietravecchia su terreno facile ma via via più esposto, poi il lariceto finisce e al colletto di Girenza ci affacciamo di colpo sul pianeta Bendola con la sua selva infinita di pinnacoli, precipizi e contrafforti boscosi. Il gioco si fa duro e affrontiamo il traverso per il passo dell'Incisa (1684 m) con la dovuta cautela.
Tenendo il versante francese (lasciamo il Sentiero degli Alpini ai pedoni) affrontiamo una lunga risalita dal fondo quasi sempre in ottime condizioni con una pedalabilità quasi totale (basta non guardare giù...) fino a una coppia di tornantini molto duri in corrispondenza del M. Toraggio.
Siamo così all'ultimo spaventoso tratto del traverso che porta al colletto di Fonte Dragurina (1821 m), con scorci impressionanti sulla Bendola, un espostissimo tratto attrezzato e - siamo in stagione - un'eccezionale fioritura di peonie selvatiche.
C'è pure il sole, l'ora è buona per il pranzo e ci godiamo una pausa. Adesso si scende sul serio!
Giù per il pratone al sole, il sentiero bello liscio ma con qualche pietrone insidioso scende il versante S del Toraggio con una serie di enormi tornanti, poi diventa un grandioso traverso verso destra dove la rigogliosa vegetazione nasconde un altro tratto espostissimo. Per non finire a Pigna ci vuole un po' di attenzione, e alcuni tratti sono di nuovo attrezzati.
Raggiunta la Gola del Corvo (1404 m) restiamo sul versante italiano con un altro bel sentierino che però presto muta in stradone e piomba velocemente al passo di Muratone (1157 m). Scediamo ancora velocemente alla Madonina (1000 m ca.) e prendiamo la sterrata inerbita sulla sinistra che dovrebbe chiudere il giro...
Percorso meno di 1 km verso il già mitico Bois Noir si capisce cosa ci aspetta: alberi di traverso, erba alta, frane a ogni valloncello, e siamo ancora su una strada!
Torniamo al pilone e lasciamo l'esplorazione all'autunno... e ci tocca "ripiegare" su una discesa già fatta... va be', siamo dei duri e sopportiamo anche questa...
La Sagra del Tornantino e il traverso ancora espostissimo (...ma va'?) sulla Bendola li abbiamo già fatti, ma i nostri amici di oggi no... tra le urla di entusiasmo e i muggiti di goduria di Phil'O arriviamo in pochi minuti al Pont de Castou (428 m), affrontando l'ultimo assolato sterratone che risale verso Saorge col sogno di una birra.
Una difficile foratura all'ultimo metro e la conseguente rottura dell'intero parco leve "cacciagomme", ci costringe a rinunciare ai 10 km di Sentier Valléen tra Fontan e La Brigue a favore di una navetta ... va be', già fatti!!! ...non si può avere tutto!
woof
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Dati del giro:
Traversata La Brigue - Col Linaire - Colla di Sanson - Col Bertrand - Passo della Valletta - Passo dell'Incisa - Colletto di Fonte Dragurina - Gola del Corvo - Passo di Muratone. La Madonina - Pont de Castou - Saorge - FontanPer vedere altre foto e la relazione francese di Phil'Ô clicca sul link:
Dati del giro:
Presenze: Roberto, Bobo, Gigi, ZioDodo, Phil'Ô
Quota di partenza: 762 m (La Brigue)
Quota Max: 1960 m (Col Bertrand)
Disl.: 1700 m
Ciclabilità salita: 99.9%
Ciclabilità discesa: 100%
Difficoltà: BC/BC+
M3-T3-E4
Sviluppo: 46 km
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3 commenti:
Ma che giro mitico ! Ma che bella compagnia ! Questa giornata è stata una vera meraviglia, anche se le nuovole sono sempre rimaste minaciante, ci hanno lasciato in pace !
Grazie a voi 4 per questa giornata che rimanera nella mia memoria per sempre !!!!
maledetti!
non posso andare a pedalare in Cappadocia che subito ve la andate a spassare!
Peccatooooooooo
sarei venuto con voi volentieri
va be ci andro al piu presto
ciao
mauro
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