Variante meno famosa rispetto al giro dell'Oronaye precedentemente descritto col quale condivide circa metà del percorso; a costo di apparire fanatici, non possiamo evitare di sottolineare la totale assenza di nastro bitumato e l'ambiente unico nel quale si svolge l'itinerario ... una vera chicca per gli amanti della mountain d'alta quota!!!
Bobo
Si converge a Dronero con un gruppo numeroso e vario in rappresentanza di mezzo nord-ovest; si punta su Saretto (1520 m) per imboccare la ripida salita al campeggio di Fonti Maira e la magnifica strada militare per il pianoro di Grange Pausa, che raggiungiamo con comodi tornanti (2050 m) e una vista spettacolare sulla Rocca Provenzale e i monti dell'alta valle.Proseguiamo dritti per la traccia di sentiero nei prati (la continuazione della strada, incompiuta, è in condizioni decisamente precarie) e pieghiamo a sinistra, alternando rudi salitelle a tratti a spinta, fino a un magnifico traverso un po' franoso ma quasi tutto pedalabile che sbuca su un panoramicissimo falso colletto (punta Bessie).
Quasi sempre in sella proseguiamo in un ambiente alpino sempre più entusiasmante fino alla conca sotto il passo della Fea, superiamo una casermetta, un breve salto roccioso e arriviamo all'ampia sella del Passo della Cavalla (2539 m), segnata da altri ruderi e molto filo spinato (attenzione!).
Tralasciamo la traccia che prosegue in salita verso destra in direzione del Colle delle Munie (vedi Giro dell'Oronaye) e imbocchiamo l'evidente sentiero che in discesa punta dritto sul fondo della conca dominata a destra dall'imponente vetta dell'Oronaye e a sinistra dall'Auto Vallonasso. Evidente appare l'intaglio tra le due vette, il colle d'Enchiausa, che costituirà la nostra cima Coppi di oggi.
Il sentiero attraversa immensi pratoni con pendenze assai modeste lasciando piena libertà di godersi gli incomparabili panorami che si parano davanti alle nostre ruote. In breve ci troviamo ad aggirare le sponde dello splendido Lago D'Apsoi (2303 m) stando attenti a non prosegire la discesa in direzione del Lago Visaisa, possibile e veloce via di fuga in caso di maltempo e descritta nell'epica traversata di alcuni anni fa.
Un memorabile e pedalabilissimo traverso ci immette nel vallone d'Apsoi e man mano che saliamo rimaniamo sorpresi dalle condizioni ottime in cui si mantiene il sentiero.
Soltanto alcuni anni fa le condizioni del sentiero non avrebbero permesso di pedalare un solo metro, oggi rimaniamo in sella fino a quota 2550 m ... spettacolo!!!
Un breve tratto di agevole spintage e siamo sotto il muro finale.
Qui al contrario i miei vaghi ricordi risultano confermati: i 150 m che ci separano dal colle sono di puro "Portage" ... di quello duro!!!
Finalmente sull'Enchiausa (2735 m) due ruote munito, era un sassolino che mi dovevo togliere da troppo tempo ... finalmente ci siamo!!!
Una breve sosta ristoratrice e dopo aver ammirato la traccia di discesa che taglia l'immensa pietraia si scende; due bei traversi con altrettanti tornanti e subito il gioco si fa più duro, siamo nelle pietre fino agli occhi ... per poco meno di un centinaio di metri di dislivello si sta in sella per scommessa, poi gradatamente la quantità di pietre diminuisce e in breve ci troviamo ad attraversare un fantastico vallone su un fantasmagorico sentiero.
Alternando velocissimi traversi a tratti da "sagra del tornantino", il lungo vallone che ricorda epiche sciate lascierà il segno anche nell'album dei ricordi a due ruote.
Purtroppo anche le valli migliori finiscono e senza possibilità di errore ci ritroviamo a confluire sulla sterratona per il Colle Ciarbonet. Circa trecento metri di dislivello ci separano dal conosciuto colletto che vedrà la fine delle nostre fatiche di oggi.
Alla spianata del Ciarbonet (2200 m) ci aspetta la discesa su Fonti Maira, con le solite spiacevoli sorprese del fangone nella parte alta e le brevi salitelle spaccagambe.
Come al solito però il campionario delle difficoltà su sentiero viene completato in tutti i suoi aspetti: single track nel bosco, ripidoni sconnessi, radici a go-go, tornantini e il cambio posteriore che, ancora al suo posto, tira un sospiro di solievo soltanto al campeggio...
Savonesi, genovesi, cuneesi e torinesi ... anche questa volta tutti d'accordo: ampiamente ripagato il prezzo del biglietto!!!
... e la "voglia di Portage" sale ...
Bobo
Dati del giro:
Anello Saretto - Grange Pausa - Passo della Fea - Passo della Cavalla - Lago d'Apsoi - colle d'Enchiausa - Vallone di Unerzio - colle Ciarbonet - Saretto
Presenze: Bobo, Sergix, Ziododo, Monica, Gualty, Susanna, Michele, SborderZena.
Quota di partenza: 1520 m (Saretto)
Quota Max: 2735 m (Colle d'Enchiausa)
Disl.: 1700 m
Ciclabilità salita: 87%
Ciclabilità discesa: 96%
Difficoltà: OC/OC
M4-T4-E2
Sviluppo: 29 km
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9 commenti:
Ecco, io non lo volevo dire, ma apparite fanatici, malati direi. :-)
Se non aveste la abitumanite potreste rifarlo godendo il doppio. Tipo che anziché soffrire sul Ciarbonet scendete fino alla statale sulla Scurcio, quel sentiero fantastico che unisce tutte le bellissime borgate senza fangoni e salitelle spaccagambe. Dai, guarite, che anche la salita da Frere a Saretto è molto meglio in bici che in macchina...
A parte le battute... giro stellare, credo il mio preferito in assoluto. Però davvero, guarite!
Io del Ciarbonet patisco solo il fangone iniziale, poi mi piace ... sono grave?!?
... comunque quella discesa lì, ti dò ragione, non ha molti estimatori, quindi se ritorniamo a farlo magari ti diamo retta ... ma non ti montare la testa!!! Siamo fieri dell'alone di abitumanite che ci avvolge!!!
Gravissimo! Scherzo, ovviamente, la discesa del Ciarbonet non l'ho ancora fatta, non volevo parlarne male. Volevo solo segnalare il bel sentiero da Viviere in giù. Dall'Enchiausa al fondovalle sono 1500 metri di sentiero quasi ininterrotto, bellissimo sia dal lato ambientale che tecnico. Perdersene un terzo rimettendosi in salita non è etico.
Bellissima la maglia di Monica!!!
Alessandro Modolo
Questo giro può esser fatto partendo da Acceglio, in modo da evitare nell'ultima parte di risalire al colle Ciarbonet, ma soprattutto la sua discesa che è parecchio rovinata dal passaggio delle mucche.
Così facendo si scende dal colle di Enchiausa fino a Frere su single trek divertentissimo!
Giro così eseguito il 14/08/2011.
Swiffer
Gran giro...a me invece il risalire sulla dolce e comoda strada per il Ciarbonet non sembra una cattiva idea, e la discesa dal colle, salvo il primissimo pezzo su frana e fango, è molto bella e divertente, nonché lunga!
Anche la scourcio &co però non è male, volendo partire da Acceglio.
I.
Per chi viole un giro DOC non ci sono varianti che tengano il confronto. Così com'è proposto il giro e' super e la discesa dal Ciarbonet vale assolutamente la poca salita da fare ...ti lascia quel ghigno sul viso che te lo porti sino a casa che ti fà già pensare al prossimo giro da fare!!
Grazie mille x i magnifici giri che proponete!
Confermo quanto detto da Maki e Swiffer, ieri eravamo in cinque a cui mancava il giro e abbiamo fatto la discesa integrale su Frere. Sono quasi 1500 di discesa su single e per la continuità ludica e la varietà di ambienti attraversati la classificherei come la SECONDA più bella discesa della valle... (al primo posto non c'è storia non c'è gara: colle di Rui forever!)
Anche in salita da Acceglio passando per la pista da fondo si arriva a fonti Maira con un bel sentierone nel bosco praticamente senza toccare bitume!
ciao, compiuto ieri il giro completo...veramente bellissimo, anche il portage ci stava !! la discesa verso le fonti maira da ciarbonet poi veramente bella... parte il fangone ! Grazie del vostro supporto, continuate cosi, Ciao
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