Emigriamo in territorio francese alle pendici del Brec de Chambeyron per un giro nel cassetto delle "cose da fare" ormai da troppo tempo. Un giro duro con molto "portage", ampiamente ripagato da scenari unici e fantastiche discese ...
La partenza è dal caratteristico paesino di Saint Ours (val Ubayette 1775 m) facilmente raggiungingibile via valle Stura - colle della Maddalena - Larche, dove si prosegue qualche km per poi svoltare a destra (2,5 Km di risalita)
La parte iniziale e quella finale ricalcano l'itinerario da noi descritto nell'anello Col du Vallonet - Col de Mirandol
Dal paese iniziamo a pedalare sulla bella militare del Fort de Mallemort che non raggiungiamo perchè svoltiamo a sinistra, seguendo il segnavia per la Tete de Viraysse, che si incunea nel vallon du Pinet.
La strada in ottime condizioni si pesenta a tornanti secchi e fondo buono il tutto assolutamente ciclabile. Pedaliamo fino a circa 2100m dove in prossimità dell'attraversamento del torrente abbandoniamo la carrozzabile per la Tete de Viraysse e proseguamo a sinistra lungo il sentiero per il Col du Vallonet (segnavia).
L'ambiente è fantastico di alta montagna, la Meyna (3067 m) domina il sentiero, che con un fondo ottimo prima attraversa dei pratoni, poi un salto costringe a proseguire per circa un centinaio di metri bici al fianco; dopo si rimonta in sella e si pedala agevolmente fino al col du Vallonet (2524 m).
Questo tratto si può evitare allungando il percorso e proseguendo lungo i tornanti del Viraysse per poi tagliare a sinistra, lungo un traverso molto evidente che taglia la pietraia sotto i paretoni della Meyna.
Al col du Vallonet inizia l'esplorazione: tralasciamo la classica discesa diretta su Fouillouse e aggiriamo la Tete de Plate Lombarde seguendo le indicazioni per il Pas de la Couletta - col de Stroppia. Poche centinaia di metri e la strada si biforca, noi optiamo per la discesa a sinistra (indicazione Fouillouse - Pas de la Couletta) tralasciando la dura salita per il col de Stroppia.
Ci aspettano circa duecento metri di bella discesa facile nei pratoni, fino al bivio per il Pas de la Couletta che darà inizio alla parte più dura del nostro giro, ovvero circa 400 m di "spintage" senza compromessi. Da adesso il Brec de Chambeyron, una delle più belle montagne di questo tratto di Alpi, ci osserverà senza mai perderci d'occhio dall'alto dei sui 3389 m.
Giunti al Pas de la Couletta potremmo chiudere l'anello scendendo a sinistra al visibile Ref. du Chambeyron sulle sponde del Lac Premier, ma non siamo ancora troppo stanchi e quindi optiamo per proseguire in direzione del Col de la Gypière. Alternando brevi tratti a spinta ad altri pedalati attraversiamo una pietraia, rimanendo in quota, fino a raggiungere il fondo valle nei pressi del suggestivo Lac Long (2783 m). Qui incrociamo il sentiero principale che dal Ref. du Chambeyron sale al Col Gypière che faremo in discesa; il nostro obbiettivo è però la Tetè de la Frema un bel tremila che i cugini francesi spesso descrivono nei loro raid cicloalpinistici. Purtroppo l'ora tarda ci fermerà al bellissimo Lacs des Neuf Couleurs (2841 m) proprio sotto la nostra meta, dopo aver attraversato pedalando un lungo tratto di antiche morene ... un vero scenario lunare!!!
Una breve sosta al lago e si riparte percorrendo, nel primo tratto il sentiero fatto in salita, e nei pressi del Lac Long puntiamo dritti verso il rifugio. La discesa è veloce e tutta facilmente pedalabile e in breve ci ritroviamo a fare rifornimento idrico al, non bellissimo da vedersi, Ref. du Chambeyron. Una nota a parte la merita sicuramente la conca su cui è stato costruita questa struttura, un luogo veramente incredibile!!!
Ripartiamo per i 600 m di dislivello che ci separano da Fouillouse: subito ci aspetta un interminabile traverso su sentiero dal fondo bellissimo a tratti esposto che taglia le pendici del Bec Roux. Normalmente ci esaltiamo per i sentieri tecnici, non è questo il caso, qui di tecnico non c'è nulla, ma risulta difficile descrivere la bellezza di questo sentiero a parole...
Bisogna comunque porre molta attenzione in alcuni tratti in cui il sentiero risulta in contropendenza e assai esposto; un minimo errore o insicurezza porterebbe a gravi conseguenze.......(consigliato scendere a piedi!!!).
In breve si scende i poco più di seicento metri di dislivello che ci separano da St. Ours.
Anche oggi la voglia di sentieri ...e che sentieri!!! ... ce la siamo tolta!!!
Anello St.Ours - Col du Vallonet - Pas de la Couletta - Lacs des Neuf Couleurs - Ref. du Chambeyron - Fouillouse - Col du Mirandol - St.Ours
Presenze: Bobo, Panna, SborderZena
Quota di partenza: 1775 m (St.Ours)
Quota Max: 2841 m (Lacs des Neuf Couleurs)
Disl: 2050 m
Ciclabilità salita: 70%
Ciclabilità discesa : 99%
Difficoltà: OC/OC (salita/discesa)
Sviluppo: Km 33
Al col du Vallonet inizia l'esplorazione: tralasciamo la classica discesa diretta su Fouillouse e aggiriamo la Tete de Plate Lombarde seguendo le indicazioni per il Pas de la Couletta - col de Stroppia. Poche centinaia di metri e la strada si biforca, noi optiamo per la discesa a sinistra (indicazione Fouillouse - Pas de la Couletta) tralasciando la dura salita per il col de Stroppia.
Ci aspettano circa duecento metri di bella discesa facile nei pratoni, fino al bivio per il Pas de la Couletta che darà inizio alla parte più dura del nostro giro, ovvero circa 400 m di "spintage" senza compromessi. Da adesso il Brec de Chambeyron, una delle più belle montagne di questo tratto di Alpi, ci osserverà senza mai perderci d'occhio dall'alto dei sui 3389 m.
Giunti al Pas de la Couletta potremmo chiudere l'anello scendendo a sinistra al visibile Ref. du Chambeyron sulle sponde del Lac Premier, ma non siamo ancora troppo stanchi e quindi optiamo per proseguire in direzione del Col de la Gypière. Alternando brevi tratti a spinta ad altri pedalati attraversiamo una pietraia, rimanendo in quota, fino a raggiungere il fondo valle nei pressi del suggestivo Lac Long (2783 m). Qui incrociamo il sentiero principale che dal Ref. du Chambeyron sale al Col Gypière che faremo in discesa; il nostro obbiettivo è però la Tetè de la Frema un bel tremila che i cugini francesi spesso descrivono nei loro raid cicloalpinistici. Purtroppo l'ora tarda ci fermerà al bellissimo Lacs des Neuf Couleurs (2841 m) proprio sotto la nostra meta, dopo aver attraversato pedalando un lungo tratto di antiche morene ... un vero scenario lunare!!!
Una breve sosta al lago e si riparte percorrendo, nel primo tratto il sentiero fatto in salita, e nei pressi del Lac Long puntiamo dritti verso il rifugio. La discesa è veloce e tutta facilmente pedalabile e in breve ci ritroviamo a fare rifornimento idrico al, non bellissimo da vedersi, Ref. du Chambeyron. Una nota a parte la merita sicuramente la conca su cui è stato costruita questa struttura, un luogo veramente incredibile!!!
Ripartiamo per i 600 m di dislivello che ci separano da Fouillouse: subito ci aspetta un interminabile traverso su sentiero dal fondo bellissimo a tratti esposto che taglia le pendici del Bec Roux. Normalmente ci esaltiamo per i sentieri tecnici, non è questo il caso, qui di tecnico non c'è nulla, ma risulta difficile descrivere la bellezza di questo sentiero a parole...
Dopo il traverso tanti-tanti tornanti fino a sbucare a Fouillouse nell'esaltazione più totale, peccato che ora si torna a faticare. Evitiamo la visita della borgata, il tempo stringe, prendiamo a sinistra e poi subito a destra attraversiamo il fiume seguendo la pallina che ci indica l'ultima fatica di giornata, il Col de Mirandol, che ben conosciamo (clicca)
Una bella carrozzabile dal fondo perfetto ci riporta in quota fino a 2100 m dove prendiamo il sentiero segnato per il col du Mirandol; il primo breve tratto risulta a spinta a causa dell'eccessiva pendenza ma, arrivati su un pratone, dal quale dominiamo tutta la valle dell'Ubaye, il sentiero ritorna ciclabile compiendo un lungo e panoramicissimo traverso fin sotto il colle. Nell'ultimo tratto la pendenza si accentua e costringe a un piccolo tratto di "spintage"probabilmente pedalabile, se non fossimo cotti...!!!
Giunti al col du Mirandol (2433 m) abbiamo una aerea visione di St. Ours come se fossimo su un elicottero; iniziamo la discesa lungo il sentiero che compie un primo traverso per poi scendere ripido su una dorsale compiendo alcuni tornantini; il fondo tenendo conto del contesto in cui siamo è buono e la discesa risulta come sempre spettacolare.Una bella carrozzabile dal fondo perfetto ci riporta in quota fino a 2100 m dove prendiamo il sentiero segnato per il col du Mirandol; il primo breve tratto risulta a spinta a causa dell'eccessiva pendenza ma, arrivati su un pratone, dal quale dominiamo tutta la valle dell'Ubaye, il sentiero ritorna ciclabile compiendo un lungo e panoramicissimo traverso fin sotto il colle. Nell'ultimo tratto la pendenza si accentua e costringe a un piccolo tratto di "spintage"probabilmente pedalabile, se non fossimo cotti...!!!
Bisogna comunque porre molta attenzione in alcuni tratti in cui il sentiero risulta in contropendenza e assai esposto; un minimo errore o insicurezza porterebbe a gravi conseguenze.......(consigliato scendere a piedi!!!).
In breve si scende i poco più di seicento metri di dislivello che ci separano da St. Ours.
Anche oggi la voglia di sentieri ...e che sentieri!!! ... ce la siamo tolta!!!
Bobo
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:Anello St.Ours - Col du Vallonet - Pas de la Couletta - Lacs des Neuf Couleurs - Ref. du Chambeyron - Fouillouse - Col du Mirandol - St.Ours
Presenze: Bobo, Panna, SborderZena
Quota di partenza: 1775 m (St.Ours)
Quota Max: 2841 m (Lacs des Neuf Couleurs)
Disl: 2050 m
Ciclabilità salita: 70%
Ciclabilità discesa : 99%
Difficoltà: OC/OC (salita/discesa)
Sviluppo: Km 33
- Aggiornamenti - Varianti - Sentieri associati
22 Luglio 2007 - Anello col du Vallonet / col du Mirandol
11 Settembre 2011 - Pointe d'Aval (3320 m)
5 Agosto 2012 - Col Mary & Marinet
26 Agosto 2012 - Giro dell'Aiguille de Chambeyron
22 Agosto 2014 - Tour della Blanche
Tete de la Frema (3150 m)
23 Luglio 2011
Ripetiamo l'itinerario in gita sociale, mettendoci due "3000" per buon peso e trasformandolo in una spettacolare due giorni in altura con pernottamento al Refuge du Chambeyron.Dal Lac des Noeuf Couleurs risaliamo le evidenti tracce per il soprastante Col Gypiére (2925 m) cercando di evitare i nevai ancora persistenti, ci affacciamo per un istante sul suolo patrio e risaliamo bici al fianco i comodi tornantoni nel ghiaione sulla sinistra. La vetta è lì sopra e alcuni roccioni a metà sembrano sbarrare la strada, ma le evidenti tracce non consentono possibilità di errore.
La vista si fa sempre più spettacolare, a picco sopra il bivacco Barenghi e il vallone di Chiappera mentre in fondo affiora l'inconfondibile guglia Castello-Provenzale.
Dopo un passaggio tra le rocce il sentiero si fa esposto e chi soffre di vertigini può lasciare la bici per conquistare la croce di vetta (3150 m) a piedi.
Il ritorno una volta tanto si fa per la via di salita... chi ha portato la bici in cima assaggerà qualche passaggio trialistico sul filo del baratro, mentre al biker "normale" resta la soddisfazione della metà inferiore su un divertentissimo brecciato stabile, con bei tornantini arrotondati da fare tutti d'un fiato fino al colle e poi al lago!
(Per leggere la recensione della seconda scalata alla Tete de la Frema avvenuta nel 2012 durante il periplo attorno all'Aiguille de Chambeyron clicca su: Giro dell'Aiguille de Chambeyron)
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dislivello dal lago alla vetta: +310 m
Difficoltà in discesa: BC (OC+ dalla vetta)
woof
Anche questa cima è evidentissima e sovrasta il Refuge du Chambeyron, subito a sinistra dell'Aiguille.
Dal rifugio riprendiamo per pochi metri il sentiero che risale verso il col Gypiére e pieghiamo subito a sinistra, seguendo l'indicazione "Pas de la Souvagea" (2889 m) e infilandoci in un valoncello sassoso.
L'ambiente è subito quello delle alte quote, ghiaioni e vegetazione pioniera di violette, crisantemi nani e altri fiorellini temerari. Si smette di pedalare quasi subito ma in mezz'oretta siamo al valico, affacciandoci su altri panorami strepitosi in particolare verso il vallone di Maljasset e il Pic de la Font Sancte. Continuiamo sull'ampio crestone su una larga traccia che in teoria conduce facilmente alla vetta (3320 m)... oggi purtroppo il freddo proibitivo del primo mattino e il vento tagliente ci impongono un dietrofront, così quando l'altimetro segna i fatidici 3000 scattiamo la foto di rito e torniamo sui nostri passi.
La discesa sul crestone è un esempio da manuale di aderenza sulla massima pendenza. Il fondo che dire fantastico è riduttivo consente di scendere lentamente assaporando ogni metro di questa cresta aerea ma mai pericolosa, poi dal passo in giù affrontiamo qualche passaggino tecnico più convenzionale su ghiaioni sconnessi e in pochi minuti siamo nuovamente al rifugio.
Peccato per la vetta... torneremo...
(Per leggere la recensione della scalata integrale alla vetta clicca su: Pointe d'Aval)
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dislivlello in salita: +375 m (700 alla vetta)
Difficoltà in discesa: BC+ (OC+ dalla vetta)
woof
1 commento:
ripetuto ieri il giro, con in aggiunta la tete de la frema, che riserva una discesa dalla vetta molto bella!
stupendo davvero
ciao, enrico
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