Inutile nascondere la nostra passione per i percorsi ad anello. Questa storia è simile a tante altre: due valloni, una salita, una discesa … questa volta però qualcosa è mancato e abbiamo dovuto inventare. Lo scriviamo ugualmente con la certezza di riuscire in un prossimo futuro a cucire meglio questo grandioso itinerario. A chiunque volesse ripetere il giro consigliamo di affrontare salita e discesa come giri indipendenti ... dimenticatevi dell'anello ...
Bobo
Ritorniamo in valle e precisamente nel vallone dei Bagni e lo risaliamo in auto fino a San Bernolfo (1663 m).Scesi al tornante sotto la borgata, attraversiamo il ponte seguendo le indicazioni per il rifugio De Alexandris Foches al Laus di proprietà della nostra sezione CAI di Savona. La bella militare che ben conosciamo ci trasporta velocemente al rifugio dove ci intratteniamo a parlare con Emilio, l'amico rifugista, al quale esponiamo la nostra idea di svalicare in Francia dal passo di Collalunga e da lì risalire il passo di Barbacana; lui ci consiglia il sentiero del vallone dei Dossi che evita un bel po' di portage in salita … purtroppo non risulterà una scelta azzeccata cicloalpinisticamente parlando!!!
Risaliamo il vallone di Collalunga, costeggiando il bellissimo e scenografico laghetto del Laus (1910 m); la militare grazie ai recenti lavori di ripristino è in buone condizioni e attraversa il severo vallone fino alla casermetta della prua di nave.
Superiamo il cippo di confine e ci affacciamo sull'anfiteatro naturale che racchiude i Lacs de Colle Longue (2429 m).
Tralasciando il bivio per il Pas de Colle Longue, fatto l'anno scorso in traversata, proseguiamo la militare in direzione del colle della Seccia che quest'anno abbiamo già visitato con gli sci ai piedi.
Un incontro molto ravvicinato con un branco di “locals corna muniti” ci allieta il già incantevole paesaggio.
Alla Seccia la militare prosegue scendendo in direzione dell'omonimo bel laghetto.
Noi su vaghe tracce iniziamo il nostro “portage” puntando il deturpante, ma ben visibile, traliccio che contraddistingue la Cima di Collalunga (2759 m).Malgrado il “portage” sia sempre faticoso, raggiungere la Cima di Collalunga, bici in spalla, risulta comunque appagante e di soddisfazione soprattutto nell'ultima parte in cresta; un'oretta e siamo in cima per le foto di rito.
Da adesso in poi consiglio di non seguire la descrizione e tornare indietro sui propri passi oppure se proprio si ha voglia di continuare a faticare ed esplorare, sforzatevi a trovare un'alternativa al nostro insano percorso di discesa ... (clicca su questo link per l'alternativa)
Dopo non pochi dubbi sul da farsi decidiamo per l'avventura … il compianto maestro sarebbe orgoglioso di noi, la medaglia di ciclopirla del mese questa volta non ce la toglie nessuno!!! ... ci avventuriamo lungo il crinale di cresta che segue la linea di confine Italo-Francese in direzione del colle senza nome tra la Collalunga e la Testa di Cimon. Siamo al colle sulla testata del valloncello dei Dossi, notissima e bella discesa scialpinistica; alcune centinaia di metri più in basso vediamo la traccia di sentiero di Emilio che dovrebbe condurci nel vallone di Barbacana.
Tralascio la descrizione, il modo, i tempi e sopratutto i rischi corsi per scendere dal canale...nel frattempo inizia a grandinare tanto per rendere le cose ancora più facili!
Arrivati miracolosamente sulla traccia di pedalare non se ne parla, proseguiamo qualche centinaio di metri bici al fianco ma ormai la salvezza è vicina.
In breve appare come un miraggio la casermetta del passo di Barbacana sopra le nostre teste. La visita al passo salta causa meteo avverso, ma ci ripromettiamo di tornare, ovviamente per un'altra via e senza esitazione ci fiondiamo in discesa.
Dopo tanta fatica finalmente il vallone che ci mancava, l'obbiettivo di giornata; come speravamo è ciclabilissimo e pure bello, sopratutto la parte alta, con un traverso molto spettacolare e alcuni tornanti stretti stretti che tanto apprezziamo.
Poi man mano che scendiamo diventa sempre più stradone e la pendenza si fa più blanda; l'ultima parte è un po' noiosa ma praticamente siamo già arrivati a San Bernolfo.
Forse per la prima volta ci sfiora il dubbio che di posti nuovi da esplorare in Stura ce ne siano ancora pochi, per oggi abbiamo inventato un po' troppo, chi ha idee si faccia avanti!!!
Bobo
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:Dati del giro:
San Bernolfo - rifugio Laus - vallone di Collalunga - colle della Seccia - Cima di Collalunga - valloncello dei Dossi - vallone di Barbacana - San Bernolfo
Presenze: Bobo, Sergix, Enrico
Quota di partenza: 1663 m (San Bernolfo)
Quota Max: 2759 m (Cima di Collalunga)
Disl.: 1300 m
Ciclabilità salita: 85%
Ciclabilità discesa: 85%
Difficoltà: BC/BC+
M3-T3-E2
Sviluppo: 22 km
4 commenti:
Mi consola nel leggere la Vostra descrizione,non sono l'unico cicloalpinista masochista.
Bravi, esplorate, esplorate... per la cima della Lombarda però aspettatemi neh! 8-)
Ciao
noi domenica abbiamo fatto il vostro percorso con qualche modifica ... salita fino al Passo di collalunga da li in discesa sul versante Tineè fino al Lago Lagarot poi con il nuovo sentiero balcone siamo andati in piano fino al incrocio con il santiero che sale al Barbacana (fino qui tutto ciclabile, da manuale della perfetta gita MTB). Poi la salita al Barbacana per 400 m di Disl molto dura e solo traccie di sentiero. Infine dal passo tutto ciclabile fino a San Bernolfo (ad esclusione dei primi 70/100 di disl che sono duri pure a piedi !)
Le foto sono caricate sul link di picasa ....
http://picasaweb.google.it/pusabikers
Giorgio & Dino
Bravi Giorgio e Dino. Direi che la vostra scelta è la migliore. Sarebbe stata anche la nostra se non ci fossimo malauguratamente fidati del rifugista.
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